Prodotto artisticamente da Cesare Basile, “Orde di brave figlie” è il secondo lavoro solista dell’artista palermitana
“Un disco che parla di relazioni in uno stretto legame tra desiderio e consapevolezza. Relazioni politiche e sociali, pure e anche pericolose ma tutte vitali.”
Anticipato dalla clip “Scegli me tra i bisonti”, il nuovo singolo è forse la traccia che più di altre racchiude l’essenza del disco: “Io sono una signora, una per cui la guerra è finita”. Un omaggio alla Bertè con cui si vuole evidenziare l’accettazione della propria condizione privata e sociale.
“Orde di brave figlie” è un racconto intimo e al tempo stesso collettivo, musicalmente intraprendente.
Il video dell’omonimo singolo si muove su più livelli.
C’è un livello fisico che è quello in cui si cerca di interpretare visivamente l’aspetto ironico e libertario del brano. C’è il livello delle video proiezioni realizzate da Simone Tacconelli che evocano ricordi ed elementi presenti nel bagaglio di ogni brava figlia. I due livelli fusi, attraverso la camera e il montaggio, generano una bolla che rimbalza felice nei meandri di un luogo oscuro. “C’è l’idea di realizzare un lavoro senza ganci drammatici – spiega il regista – ma con un impatto estetico su cui trasferire i punti chiave della riflessione e della ‘dedica’ alle brave figlie”. I movimenti di Simona sono stati diretti e manipolati per avvicinarsi al brano anche dal punto di vista musicale. C’è la volontà di avvicinarsi a lavori come quello su “Like Sugar” di Chaka Khan, creando loop o ripetizioni per sottolineare aspetti ritmici o melodici del brano.
“Le orde di brave figlie sono incontri e scontri da curare con la pazienza dei Santi”, spiega l’artista. Una santità laica che non ammette benedizioni ma tende semplicemente a riconciliarsi nell’essere umani e a vivere la propria realtà senza temere giudizi. Proprio per questo Simona si mette a nudo di fronte alla propria umanità e ne esce rafforzata: una persona reale che incarna la sua libertà a discapito di una società basata sul paradosso della finzione formale.
Come una valchiria alla guida di un’orda di suggestioni musicali visionarie, sperimentali e poetiche, irrompe con rinnovata prepotenza nella scena cantautorale italiana. Musicalmente schiaffeggia il mainstream per cavalcare con coraggio ed eleganza territori surreali e poco esplorati. Nei testi attacca il pensiero unico e le manipolazioni del potere; schierandosi a fianco delle minoranze. Proprio come una valchiria guida simbolicamente un’orda di brave figlie contro l’ipocrisia borghese, inneggiando alla libertà.
Nove brani – di cui due strumentali – cantati in italiano, nati e incisi in presa diretta in una comunione creativa che accresce il valore dell’opera e porta a compimento il significato di relazione artistica. Una complessa e profonda ricerca stilistica basata anche su suoni ancestrali e su elementi compositivi del Sud Est del mondo, testimoni di un sentire politico orientato verso una migrazione opposta a quella che viene narrata dalla cronaca di tutti i giorni. Emblematico è l’amore per la terzina in due tempi, movimento caro alle visioni desertiche dell’autrice che esula dalla classica musica di matrice occidentale e ricorda a volte le atmosfere sospese tanto care a Ennio Morricone.
TUTTE LE DATE DEL TOUR
18/10/18 Milano, Campo Teatrale
23/11/18 Firenze, Circolo il Progresso
29/11/18 Torino, Magazzino Sul Po
11/12/18 Roma, ‘Na Cosetta
21/12/18 Catania, Coppola
22/12/18 Palermo, Spazio Franco
18/01/19 Verona, Cohen
19/01/19 Bologna, Efesto House