Deejay Jessie Diamond – Jessica Tinelli CHE STYLE!!

Innanzitutto grazie per aver accettato la nostra intervista.

• Quando hai capito di voler intraprendere la professione di dj ?

Ho sempre amato la musica,di tutti i generi fin da piccolissima. La mia migliore amica mi ha sempre detto, già dalle prime e rade serate in discoteca, che mi avrebbe vista dietro alla consolle. Sinceramente non ho mai capito perché,ma dopo un paio di anni questo mio sogno si è avverato. Ho iniziato nel 2009 , anno in cui uscì anche il mio primo singolo ‘Love is emotion’.

• Un aggettivo con cui tu definisci

estroversa

• Siamo in un momento abbastanza confuso dal punto di vista musicale. Cosa si ascolta adesso per quello che riguarda la house?

– io in questo periodo adoro Alesso e Nicky Romero. Tutto ciò che riguarda la musica è sempre molto soggettivo, io ultimamente mi sto divertendo molto durante le mie serate e sto indirizzando il mio pubblico su un mix di diverse sonorità, tenute insieme e legate da divertimento ed un groove fresco.

• Tu hai sicuramente uno spirito creativo. Cosa avresti voluto fare se non avessi fatto il deejay?

Ora come ora non saprei… di certo nulla di fisso e abitudinario. Di certo avrei intrapreso un percorso dinamico, dove modalità e tempi fossero rigorosamente decisi da me stessa. Amo il mio lavoro e non mi vedo a fare null’altro

• Progetti futuri?

sto lavorando ad una nuova track che uscirà tra poco, dopo aver finito 2 singoli per terzi. Aprirò 3 serate e tre big del panorama house mondiale e non vedo l’ora !

• Collaborazioni particolarmente piacevoli?

sono un’individualista. Mi piace fare le cose da sola. Se sbaglio, sbaglio io ma se faccio bene,è solo merito mio.

• Qual è la traccia che esprime al meglio la tua personale definizione del concetto di “dancefloor music”?

Visto che la mia mente è già all’estate e quindi alle sonorità più house-tribali ti dico Canoa di Dj Gregory

• Hai viaggiato moltissimo in giro per il mondo grazie ai tuoi dj sets, passando da piccoli clubs a grandi festivals. Qual è la tua dimensione ideale (tipologia di pubblico, struttura della location, atmosfera) e la location o club nel quale preferisci suonare in assoluto?

ho suonato davanti a 300 persone così come davanti a 30000. Se il groove è giusto , l’energia e l’atmosfera sono di festa, il pubblico si diverte (ed il dj con lui) , suonare in un piccolo club o al WMC, non fa differenza al fine delle emozioni che ti può dare la pista. Ci sono serate talmente tanto cariche e divertenti in cui mi sento un tutt’uno con il dancefloor, rido e ballo con loro. La mia dimensione ideale è buona musica e voglia di divertirsi grazie ad essa. Una cosa molto difficile, che molti dj spesso trascurano

• E che consigli daresti a un giovane dj che vuole intraprendere la tua strada?

consiglio di seguire la propria strada, cercando di non fare mai ‘marchette’ (che in gergo sarebbero le serate che non faresti normalmente, dove magari ti propongono addirittura di suonare generi diversi dal tuo, solo per salire in consolle). Suggerisco di creare un loro stile, musicale prima di tutto, di non guardare l’apparenza e lasciar stare la superficialità. Si deve proporre un prodotto, e quel prodotto devi farlo tuo. I miei set sono sempre diversi, inaspettati e plasmati da moltissimi fattori durante una serata. Se vai ad ascoltare una guest, non devi avere l’impressione di avere acceso la radio su una qualsiasi stazione di tendenza, quella guest deve fare davvero la differenza.
Forse questo è davvero ciò che mi contraddistingue e soprattutto ciò che fa si che il mio rapporto con discoteche importantissime come Tocqueville (Milano), Beach Club (Versilia), Big (Torino), Mea Mea( Monaco Germania), Baia Imperiale (Riccione), Pineta(Milano Marittima), Zelo’s(MOnte Carlo) ecc, sia assiduo e continuativo. Sono quasi tutte le discoteche con cui collaboro regolarmente, tornando dopo qualche mese come guest.

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