Un viaggio alla riscoperta di sé e della propria identità: questo il fulcro del primo album da solista di Sarah Dietrich, “Una storia mia”, uscito lo scorso 31 marzo.
Un itinerario che segue una linea ascendente, ripercorso attraverso otto canzoni, che sembra narrare l’evoluzione di una donna alla ricerca di una consapevolezza diversa, nuova, che sente forte l’esigenza di porsi in relazione con il mondo con occhi diversi. Una donna che tenta di lasciar spazio al suo io più irrazionale, pur temendo i suoi stessi sentimenti, in una dimensione in cui razionalità, spiritualità e sogno convivono prepotentemente.
Autobiografia? Non è detto! Certamente, però, spaccato di vita di molte donne.
Lite motive rimane sempre e comunque l’amore, analizzato e vissuto nella sua poliedricità: che sia un addio, un’illusione, una presa di posizione o un’azione, tutto è comunque propedeutico al ritrovamento del proprio io.
Sarah, già apprezzata dal pubblico al fianco di Giampaolo Felici nel progetto Arde Core, si impone adesso con la sua voce delicata, ma a tratti forbitamente aggressiva, in un disco tutto da gustare, per la produzione artistica di THE NIRO e MICHELE BRAGA.
Un’analisi attenta di spaccati di vita quotidiana, vissuti con forte emozione, sofferti, ma in cui la speranza di ricominciare a volare grazie alla propria acquisita presa di coscienza aleggia sempre.
Giuliana Corica
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