Centinaia di persone tra il pubblico del Coachella, lo scorso fine settimana, hanno vissuto momenti di smarrimento nel rendersi conto che, dentro alle proprie borse, non c’erano più i telefonini.
Con “centinaia” non utilizziamo un semplice termine per esagerare: sono proprio cento gli smartphone che durante la manifestazione musicale, simbolo della primavera a Los Angeles, sono stati rubati da un ladro seriale.
Non è la prima volta, infatti, che dei furfanti concentrano la loro attenzione verso questo momento in cui la gente più cool di tutto il mondo si riunisce.
A questo giro, però il “Lupin 3.0” ha preso un brutto colpo, perché è riuscito a mettere a segno il furto solo che non ha pensato di spegnere i vari dispositivi: così i proprietari sono riusciti a rintracciarlo attraverso l’applicazione “trova il mio I-phone”.
Per la precisione, il tutto è successo venerdì scorso alle prime ore del Festival. Il colpevole è Reinaldo De Jesus Henao che intorno alle 17,30 di quello stesso giorno è stato ammanettato dalla polizia di Indio.
Grazie all’applicazione “antifurto” molti dei cellulari sono tornati nelle mani dei proprietari, mentre molti altri sono stati distribuiti nei vari centri degli oggetti smarriti.
Si tratta di un furto che ha destato molto scalpore non soltanto per la sua “mole”, ma soprattutto perché il protagonista della storia, Reinaldo, è stato colpevole di aver “disarmato” un’intero squadrone pronto ad “andare in guerra” e a fronteggiarsi con i nemici a suon di foto postate su Instagram e su gli altri social. Una guerra a chi sarebbe riuscito a scattare la foto più originale che testimoniasse la partecipazione alla festival.
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