Avevano pensato di portare le loro chitarre ed i loro bassi fuori dall’Italia; ma, presto, quelli della Eko, torneranno a vendere i loro prodotti anche nel Bel Paese.
Per gli addetti del settore questa sarà davvero musica per le loro orecchie: l’azienda marchigiana è stata per molti anni uno dei brand più famosi al mondo.
Fondata nel 1959 da Oliviero Pigini a Castelfidardo, in provincia di Ancona, ha fornito i suoi strumenti a band fondamentali della storia del rock come Beatles, Rokes, Kings e, ovviamente, a tantissimi gruppi italiani come Nomadi e poi i Rokes e i New Dada.
Il momento di grandissima crescita si è arrestato con la prematura morte, nel 1967, dell’imprenditore e da lì una serie di decisione prese dai manager che hanno preso in gestione l’azienda hanno portato la situazione al declino nel mercato italiano, per puntare su quello asiatico in Cina.
Apprendiamo la notizia della riattivazione degli stabilimenti italiani, tramite un’intervista di Stelvio Lorenzetti, pubblicata sul Resto del Carlino che ha riportato le dichiarazioni dell’attuale amministratore delegato di Eko.
Stiamo ricreando all’interno dello stabilimento di Montelupone un’area di produzione per chitarre di alto valore aggiunto” – commenta Lorenzetti – “Stiamo già realizzando i primi modelli che porteremo alla grande fiere di Francoforte in primavera. Le prime mille, perché vogliamo arrivare a produrne in Italia centomila all’anno”.
Il suo obiettivo è quello di alzare ulteriormente sia il livello qualitativo degli strumenti sia aumentare le vendite. Ad oggi la EKO è un’azienda in crescita che ha chiuso il 2016 con un fatturato di 40 milioni di euro e che punta per il 2017 a raggiungere il tetto dei 50 milioni.
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