Si definisce una “Catanmilanese”, in quanto nata a Catania e milanese di adozione, e ha fatto conoscere il suo talento componendo rime già all’eta di sedici anni.
Parliamo di Eva Rea, la rapper che si è da poco distinta ai casting di X-Factor, prendendo quella esperienza come un trampolino di lancio per una carriera tutta in ascesa.
Sorridente, determinata come solo i veri siciliani sanno essere, oggi Eva sfrutta tutti i mezzi di comunicazione per arrivare al suo pubblico.
Dopo il primo progetto artistico, un EP di sei tracce chiamato “Taboo”, oggi la giovane rapper propone “Estro e non torno”: un lavoro di almeno otto tracce, da lei composte ed interpretate, in cui ‘Rime e suoni si mischiano alla ricerca delle idee’.
Parliamo di un prodotto che può concretizzarsi soprattutto attraverso le tante persone che la seguono. La cantante, infatti, ha aderito MusicRaiser attraverso cui ha realizzato una campagna di crowfunding che durerà fino a dicembre, attraverso la quale Eva offre moltissimi premi.
Si tratta di quattordici modi diversi di conoscere meglio un’artista che a testa alta insegue il sogno di una carriera nella musica. Dalla possibilità di ricevere direttamente a casa il primo Ep o il dvd, alla diretta skype; da una giornata intera in studio di registrazione, alla commissione di una canzone personalizzata scritta proprio da Eva.
Tutto questo sarà possibile acquistarlo collegandosi con il sito musicraiser.com, appunto, una piattaforma creata nell’ottobre 2012 da Giovanni Gulino, il cantante dei Marta sui Tubi, insieme con Tania Varuni.
Dal palcoscenico televisivo di X-Factor, quindi, a quello del web, di MusicRaiser. E’ proprio Eva a spiegarci le differenze:
“Sostanzialmente sia XFactor, sia MusicRaiser sono delle vetrine che permettono agli artisti emergenti di farsi conoscere e per questo sono molto valide – spiega Eva -. La differenza è che MusicRaiser ti rende virale partendo dal basso, in quanto il veicolo principale sono i ‘social network’ e le persone che ti danno la loro fiducia. X-Factor è un contesto dall’impatto più forte, ma che ti scorpora da dove vieni: alla fine sei un prodotto finito, che viene imposto dall’alto”.
Prima la validità di un artista si quantificava in dischi venduti e tappe concordate, oggi sei “una che conta” in base ai like che hai raccolto sulla pagina Facebook.
“Sì. Oggi non è più come 15 anni fa: non cresci facendoti una nomina o attraverso gli ascolti nelle radio. C’è chi dice che presto i cd non esisteranno più, grazie a tutte le nuove piattaforme… gli artisti andranno avanti suonando nei live e utilizzando in maniere sempre più alternativa il web”.
Per quanto sia siano fatti tantissimi passi in avanti, c’è chi dice che il rap in Italia non sia ancora stato adeguatamente capito…
Beh, se lo dicono perché uno dei giudici di X-Factor, il programma musicale più seguito, è Fedez… posso anche capirli – afferma ironicamente Eva -. Il punto è che se decidi di fare hip – hop, devi dare anche molta importanza al messaggio che mandi – spiega Eva -. Se Fedez, in ‘Vorrei ma non posto’ canta ‘compreremo un esame all’università’ legittima un malcostume che vige in Italia, che probabilmente in Svezia non sarebbe stato accettato neanche con ironia – aggiunge -. Il punto è sempre lo stesso: quando aumentano i numeri, aumentano le responsabilità e io ho voglia di scuotere le coscienze così come ho fatto con Taboo, ma utilizzerò modi diversi… più consapevoli”.
Come pensi di portare chi ti segue a supportare la tua iniziativa?
“Ciò che più mi rende felice dell’iniziativa di MusicRaiser è il contatto diretto che crea con il pubblico – dice Eva -. Fa di internet il punto forte per creare ciò a cui anche io ambisco: COINVOLGIMENTO!”.
E poi conclude:
“Il rap sarà il filo conduttore della scossa che voglio dare alle Idee. Un progetto tra -Immagini & Suoni- spesso è una questione di\visione”.
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