Quello dei Tiromancino al Qubba di Catania può ritenersi uno dei live più riusciti della stagione estiva catanese.
La serata prevedeva come concorrente diretto il Maestro Franco Battiato in un concerto gratuito alle pendici dell’Etna, ma nonostante ciò i Tiromancino sono riusciti a riempire il Qubba come mai prima d’ora. Tanta era la gente presente che non si riusciva quasi a vedere il palco. Neanche un centimetro libero, tanto che molti, me compresa, hanno dovuto accontentarsi dell’area laterale pur di partecipare al live.
L’apertura è affidata a The Shalalalas, che amano definirsi come un duo lo-fi dream folk e che ci hanno intrattenuti a dovere in attesa di Zampaglione e compagni.
Date le premesse è inutile dire che l’ingresso di Zampaglione in solitaria sul palco è stato accolto da un boato che ha fatto tremare tutta la zona che circonda lo splendido locale all’aperto della città etnea.
Questo concerto è un piccolo evento per l’insolita veste della band, che si presenta in trio: voce e chitarra, percussioni e tastiere. L’idea era di realizzare un concerto più intimo e, nonostante il super sold out che ha riempito il locale in ogni angolo, sono comunque riusciti nel loro intento di toccare le corde più profonde dei nostri cuori.
Si inizia con “Liberi”, subito Zampaglione interagisce con noi, visibilmente felice dallo spettacolo di pubblico che ha davanti, dicendo che il locale gli piace molto e che vuole tornarci presto. Subito dopo ci incanta con la sua bellissima rivisitazione del brano di Califano “Un tempo piccolo”, per poi ricordarci che questa serata serve anche a raccogliere fondi da destinare ai terremotati del centro Italia. Su ogni biglietto venduto, infatti, un euro verrà donato alla causa.
Zampaglione introducendo “Tra di noi” ci spiega che nonostante gli amori di oggi abbiano una data di scadenza di tre anni, fortunatamente quello raccontato in questo brano dura da molto più tempo ed è destinato a crescere ancora.
La platea è stata eccezionale. Vi dicevo di un concerto riuscitissimo, anche grazie al calore che la gente ha saputo trasmettere agli artisti sul palco. Cantavano tutti, sia i brani nuovi che i pezzi storici, con una partecipazione ed un’emozione negli occhi che non sempre riesco a scorgere durante i live. Spesso ho fatto fatica ad ascoltare Zampaglione sul palco, visto che le voci lo sovrastavano completamente.
Dopo questo inizio in solitaria, anche gli altri due compagni d’avventura raggiungono il palco, arricchendo i suoni e facendoci conoscere i brani dei Tiromancino in una veste insolita. Nel frattempo Zampaglione ci informa che è così felice di come stanno andando le cose e che gli piace così tanto l’atmosfera del locale, che a fine serata scenderà tra noi a bere qualcosa.
Durante il live ci sono stati vari momenti di pura improvvisazione, brani completamente trasformati in maniera eccezionale. Proprio sul finire di uno di questi fantastici groove, Zampaglione ci spiega che purtroppo su disco certi esperimenti non si possono fare, ma il live è bello proprio per questo, perché dà la possibilità di far rivivere i brani proprio come sono stati pensati e a volte riesce anche a fargli prendere una strada nuova.
Su “Angoli di cielo”, a mio avviso uno dei brani più belli del repertorio della band, il pubblico regala dei cori magici, tanto che dal palco decidono di immortalare il momento con un bel video.
“Onda che vai” e “Molo 4”, nella loro nuova veste acustica, ci ricordano quanto importante sia il mare per i Tiromancino, mentre il concerto si avvia verso il termine. Ascoltandoli mi accorgo che in questa versione i brani si tolgono di dosso le logiche discografiche per rivestirsi della loro primitiva veste cantautorale, impreziositi da suoni ed emozioni che le radio non potranno mai catturare.
Il finale è un succedersi di hit. Non possono mancare “Amore impossibile”, “Per me è importante”, “La descrizione di un attimo” e la sorpresa di un pezzo che non era in scaletta, ma che ritengono perfetto per la serata: “Quasi 40”.
Il concerto finisce, ma ovviamente la richiesta dei bis si fa sentire fortissima. Questo è il momento in cui accade l’inaspettato. Zampaglione decide di omaggiare un grandissimo artista, un artista che gli ha insegnato tanto, Lucio Dalla, con un pezzo che parla di un’emozione che quando provi ad afferrarla non c’è già più, “Felicità. Brividi!
Con questa commovente esecuzione si chiude il live perfetto dei Tiromancino al Qubba, mentre noi torniamo a casa carichi di emozione e con la certezza di aver vissuto un momento speciale.
Egle Taccia
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