Il tabellone degli eventi del terzo e ultimo giorno di questo festival, che già ci manca, inizia presto rispetto agli altri giorni. Il primissimo appuntamento è musical-teatrale con Elio Germano e Teho Teardo che accompagnati da trenta percussionisti presentano “Viaggio al termine della notte” di Céline. Quando il sole è ancora alto e caldo sul prato dello sPAZIO211 sale Victor Kwality che porta sul palco il suo mix riuscito di rap-rock-electro, ospite anche Yendry Fiorentino in “Gajamukta”.
Dopo è il turno dei Brian Jonestown Massacre e del loro rock psichedelico con tamburello al seguito e chitarre particolarissime. I Local Natives con le loro sonorità pacate e pop tengono a bada il pubblico, che non lo sa ancora ma esploderà con gli ultimi due live.
Lo stage si trasforma quasi in una foresta tropicale, con edere e piante varie che adornano le casse e le aste dei microfoni, per accogliere i Crystal Fighters. Entrano in scena sventolando due bandiere, ci sembra di essere al concerto del Super Bowl. La scena è candida ed hippy come la tunica da santone del cantante, la calma dura poco. Intonate le prime note il pubblico esplode in una danza inarrestabile, pogo e salti alzando il polverone. E chi si ferma più con brani come “ All love I got”, “Plage” “Follow” e “I love London” in chiave più elettronica che mai. Quasi sul finire vengono lanciati sul pubblico dei palloni giganti che il pubblico rilancia facendoli saltare da ogni parte. Sono tra i gruppi che sono riusciti a coinvolgere maggiormente il pubblico.
Il finale è affidato alla multiculturalità dei Goat che salgono sul palco con tuniche orientali e maschere. Molto scenografiche e coinvolgenti le danze delle due cantanti che nonostante il caldo e il non fermarsi un attimo non si scompongono nelle loro maschere orientali. Il pubblico reagisce come deve, scatenandosi. Si rialza il polverone, i fianchi ancheggiano come in un classico rito voodoo nonostante i suoni dei vari pezzi siano molto simili tra loro. Ad incitare il pubblico sempre le due cantanti che celebrano il loro rito musicale con la voce e soprattutto il corpo che trascinano ballando da un punto all’altro del palco.
Si chiude così tra sudore e stanchezza per gli ancheggiamenti la terza serata che ci fa capire che questa edizione del Todays è volta al termine. Lasciamo quella che per tre giorni è stata la nostra casa con la lacrimuccia ma con tanti ricordi e nuovi approfondimenti musicali da fare. Da segnalare: gli instancabili movimenti delle donne in maschera dei Goat; ritornare alla prossima edizione del Todays.
Federica Monello
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