Uno degli ospiti più attesi del Filagosto Festival è certamente la Bugoche sabato 6 Agosto sarà sul palco di Filago per una delle date più interessanti del Festival, che vedrà in apertura il bravissimo Giovanni Truppi.
Insieme abbiamo parlato di lui e della sua musica ed il risultato, molto piacevole, è nelle prossime righe. Buona lettura.
Sei uno degli artisti italiani più originali e creativi che difficilmente può essere, qualora fosse necessario, incasellato in qualche genere musicale, a parte quello di cantautore. È una tua caratteristica anche nella vita di tutti i giorni il costante cambiamento?
Io sono un cantautore, non c’è molto da girarci attorno. I cambiamenti non mi interessano: tutti cresciamo, non si può rimanere sempre ventenni…E sono normali: ad esempio non si può dire che il primo Dylan sia uguale all’ultimo! La vita privata non è importante.
Hai passato 4 anni in India; se ne trova traccia nelle tue canzoni o è una esperienza personale che porti dentro?
Se me lo chiedi non hai ascoltato il disco nuovo: nell’ultimo album non c’è alcun riferimento alla mia esperienza in India, non lo trovo così adeguato alla mia musica. Sicuramente comunque, aver vissuto lì ha influito a livello profondo.
Nessuna scala da salire vuol dire sto bene dove sono o non voglio salire più in alto? 
No, è più come dire “tiro dritto e me la godo”. C’è molto movimento.
Come e quando scrivi? 
Scrivo sempre insieme alla chitarra acustica. Ecco, non sono uno sempre con la chitarra in mano, mi piace vivere e raccogliere la vita per “buttarla” nelle canzoni al momento opportuno.
Quanto ti diverte scrivere canzoni e suonare dal vivo? Come scegli i tuoi collaboratori?
Scrivere una canzone non è divertimento: non sai mai cosa verrà fuori, è qualcosa di più profondo e indefinito. Suonare dal vivo è sicuramente più eccitante. I miei collaboratori li scelgo in base alle necessità e capacità tecniche.
Suonerai su un palco bellissimo in un festival che ogni anno offre sempre un programma speciale: Il Filagosto. Per la tua musica meglio i Festival o i club? 
Sì, visto che ci sono io sarà sicuramente l’edizione del Filagosto che rimarrà nella storia! 
La mia musica posso suonarla ovunque, dal piccolo club fino allo stadio!
Intervista a cura di Valerio Vergani
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