Se la vostra passione è la musica, nello specifico la comunicazione musicale, e sognate che un giorno diventi il vostro lavoro, vi consiglio di tener d’occhio il Master in comunicazione musicale tenuto dall’Università Cattolica di Milano, che da anni è il primo in Italia in campo musicale e che ha sfornato i più grandi professionisti del settore.
Ho incontrato Gianni Sibilla, direttore didattico del Master, per capire meglio come sarà strutturato il corso, cosa ci si aspetta da chi vuole iniziare questo percorso, chi saranno i professori e in che modo verrà premiato il merito.
Vi comunico inoltre che l’8 settembre, alle ore 17.00, il MASTER IN COMUNICAZIONE MUSICALE dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano organizza una lezione aperta straordinaria dal titolo “Il management dell’artista nell’era dei social media”.
La lezione sarà tenuta da Gabriele Parisi (manager di Nek e Fiorella Mannoia), Claudio Ferrante (CEO & Founder di Artist First) entrambi docenti del Master, e da Giovanni D’Amico (ex studente del master, oggi Project Manager di iAM Management & Artist Consulting).
 
Il Master in comunicazione dell’Università Cattolica di Milano è il primo in Italia dedicato all’industria discografica e alla comunicazione nel settore. Ci spieghi quando e com’è nato?
È nato nel 2000, quando la definizione di “Master” non aveva ancora un valore legale, come oggi: l’idea era quella di creare un percorso di formazione universitario certificato, per permettere l’accesso ad un settore, quello della musica, troppo spesso ignorato dall’università e a cui si accede spesso solo per conoscenze e non per competenze. Direi che ci siamo riusciti.
 
Negli anni ha formato numerosi professionisti del settore. Puoi farci qualche nome?
Tanti, difficile sceglierne qualcuno: abbiamo raccontato le loro storie sul nostro sito, e continueremo a farlo, portandoli in aula a far lezione. La mia soddisfazione, nella mia altra vita professionale di giornalista musicale, è quella di relazionarmi con loro da professionista: sono diventati uffici stampa, promoter, manager, lavorano nei media…
 
Su cosa si concentra il master? Quali sono gli argomenti che vengono maggiormente approfonditi?
Il master si focalizza sulla comunicazione della musica, quindi su come far arrivare un artista, un disco, un concerto, una canzone e come raccontarlo ai media e agli ascoltatori, usando tecniche e canali diversi. Ma c’è anche attenzione alle dinamiche di business. Tra corsi e laboratori, cerchiamo di raccontare e spiegare ai nostri studenti la musica a 360°
 
Ci sono dei nuovi professori quest’anno. Ce li presenti?
Gabriele Parisi, manager di Nek e Fiorella Mannoia, terrà un laboratorio sull’artist management. E poi due ex allievi, Luca di Cataldo, che lavora per il promoter Ponderosa, terrà un laboratorio sulla musica live, ed Elia Stabellini, sul social media management per la musica.
 
Com’è cambiata la comunicazione nella musica con l’avvento dei social?
Tanto – c’è l’illusione però che gli artisti siano già vicini al pubblico, che possano comunicare direttamente. Invece i social vanno usati in maniera appropriata all’artista, al suo profilo, a cosa vuole raccontare. Per questo abbiamo un laboratorio di Social Media Management.
 
Sono previste due borse di studio per gli studenti più meritevoli in graduatoria. Quanto è importante per voi premiare il merito?
Molto, ovviamente. Le borse di studio vengono istituite ormai ogni anno e vengono attribuite a chi ottiene il miglior punteggio della graduatoria composto da voto di laurea, CV e colloquio.
 
Quali sono le caratteristiche necessarie per chi vuole partecipare al Master?
Il corso è promosso da un dipartimento di scienze della comunicazione, quindi il profilo più diffuso è quello di chi arriva da una facoltà di questo genere. Ma la musica è un campo trasversale, per questo il corso è aperto a laureati di ogni facoltà – quello che interessa è la volontà di trasformare la passione in un lavoro.
 
Sono previsti degli stage per aiutare chi frequenta il Master ad inserirsi nel settore?
Gli stage non sono solo previsti, ma sono garantiti per ogni studente: il master non è un ufficio di collocamento, ma forma e fornisce competenze. Un primo approccio con il mondo del lavoro è fondamentale, e da anni lavoriamo con le principali aziende del settore.
 
Una domanda un po’ più leggera: qual è la cosa peggiore che possa fare chi segue la comunicazione di un artista?
Non essere coerente con l’artista, comunicarlo in maniera diversa da quello che è e dalla sua musica.
Intervista a cura di Egle Taccia
 
 
 
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