Flaco Punx è il nuovo progetto di Flaco, fondatore dei Punkreas,  che, con il singolo apripista Bubblegum, dà avvio ad una nuova avventura musicale da solista. In questa intervista ci svela tutti i dettagli e le novità!
 
Coleotteri è il titolo dell’album che segna il tuo debutto da solista dopo aver chiuso l’esperienza con i Punkreas: com’è stato realizzare un lavoro tutto tuo?
È stato difficile ma anche eccitante, ci ho preso gusto abbastanza in fretta. Sai, ero abituato a dover fare mille discussioni per ogni piccola decisione. Adesso è tutto più agile. L’unica vera difficoltà è che, a tutt’oggi, c’è gente che ancora pensa che io suoni nei Punkreas. Anche perché loro non si sono degnati di segnalare in qualche modo la separazione, come se nulla fosse successo. Questo mi crea qualche problema nel promuovere il progetto. Che, peraltro, non sarebbe nato senza l’aiuto fondamentale di Carlo, che canta tutte le canzoni e fa un lavoro indispensabile sul mixer 
Cosa racconti nei brani che compongono il nuovo disco?
In una serie di canzoni, che per me compongono un quadro d’insieme, ma che hanno ciascuna la sua propria autonomia, cerco di esprimere quello che sento: un cambiamento epocale che riguarda tutti a tutti i livelli – politico, familiare, lavorativo – per il quale ci mancano ancora strumenti adeguati di orientamento e che sta mandando in pezzi identità che ritenevamo solide. Non è il caso di disperarsi, ma è necessario prendere coscienza che il mondo si muove. Personalmente, oggi, il 1910-12 mi sembra un periodo più vicino e simile al nostro che non quello degli anni della guerra fredda, in cui sono cresciuto. Non vorrei mai che gli esiti fossero simili, dato che quegli esiti si chiamano Prima Guerra mondiale
L’idea di base del video di Bubblegum, singolo di lancio di Coleotteri, trae ispirazione dalla tua passione per la fantascienza in generale e per i b-movies in particolare: siamo curiosi di conoscere tutti i dettagli!
Sarebbe troppo lunga. Diciamo che ho una passione morbosa per Philip K. Dick, che molti conosceranno per le riduzioni cinematografiche, da “Blade Runner” a “Minority Report”. “Bubblegum” è però più ispirata ad  Huxeley, ed è ambientata in una società che ha separato il sesso dalla riproduzione e anzi vieta esplicitamente la riproduzione tradizionale. In questa particolare situazione i protagonisti possono vivere la loro sessualità come una forma estrema di resistenza all’omologazione e come un tratto distintivo della loro umanità. E qui passo ai b- movies: sono affascinato dalle locandine a dai titoli ancor prima che dalle pellicole.  Titoli come ” Le notti erotiche dell’uomo invisibile” “Vampyros Lesbos”, Incontri molto…ravvicinati del quarto tipo sono già un programma di eterodossia. Che mi affascina più di qualsiasi ortodossia.
Cosa conservi della tua precedente esperienza e in cosa, invece, ti senti completamente diverso?
Conservo un codice musicale cui sono legato e che continua ad essere quello che preferisco e in cui mi sento più a mio agio, ma che nel frattempo si è trasformato. Dalla provocazione dei Pistols contro i benpensanti, alle canzoni dei Blink che ascolti in sottofondo al supermercato, c’è tutta la misura di un cambiamento che non si può ignorare. La vecchia attitudine punk tutta giocata sullo shock e l’aggressività rischia di perdere significato. Mentre mi sembra più efficace l’altra faccia del punk, quella del virus, nel senso di qualcosa che ti contagia senza quasi che te ne accorgi
Perché Coleotteri? Come mai hai deciso di chiamare così questa nuova avventura musicale?
Perché ho scoperto, per esempio, che da un punto di vista genetico l’uomo e il moscerino della frutta sono abbastanza simili. Infatti la mosca viene utilizzata per studiare il meccanismo biologico del sistema immunitario, del diabete, e , persino dell’abuso di sostanze stupefacenti.  In un momento di scarsa stima nel genere umano, ho trovato consolante ricordare che, dopotutto, siamo pur sempre effetti di una evoluzione casuale del codice genetico.  Non si può pretendere troppo. E poi ho scoperto il lavoro di Connett, col quale faremo l’artwork del cd, che si intitola  “Microcosmic Garden” e raffigura un giardino brulicante di forme di vita. E l’ho trovato perfetto per l’occasione
Porterai in giro per l’Italia i tuoi nuovi brani? E quali musicisti ti accompagneranno sul palco?
A novembre si parte. Mattia (Bredford, Golia) al basso, Dario (Yokoano, S.H.O) alla batteria, Carlo alla voce. Probabilmente ci sarà anche un’altra chitarra, ma per ora non vi dico nulla, ci stiamo lavorando. Ci vediamo quest’autunno!
 
 
a cura di Laura De Angelis
 
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