Enrico Giaretta si definisce un “Cantaviatore” in quanto nella vita è sia un pilota che un cantautore. Ha iniziato la sua carriera da concertista suonando il violino e poi si è dato al piano. Per 13 anni è stato infatti il pianista di Franco Califano. Ha all’attivo due album, “Sulle ali della musica” e il più recente “Blu”. Tema preferito del cantautore è il viaggio, sia immaginario che reale.

Fai musica da sempre, prima come concertista, poi come pianista di Califano e adesso con un tuo progetto. Ricordi il tuo primissimo approccio alla musica?

Lo ricordo benissimo, con mio nonno, Cesare. Portuale di Civitavecchia. A fine pranzo, riempiva tutti i bicchieri sul tavolo con varie quantità d’acqua. Ne uscivano svariati suoni, di varie tonalità, mai ben definite. Inventavo già delle brevi melodie, strampalate ma di sicuro audaci. 

Ti descrivono come il Cantaviatore raccontaci come la passione per l’aviazione ha influito e influisce sulla tua musica. 

Quello che si prova lassù, portando in aria oltre 50 mila chili, ed oltre 100 persone che ti affidano la loro vita, è indescrivibile. Tutto ciò inevitabilmente trasferisce un senso di libertà e di coraggio in quello che scrivo sul pentagramma. Lontano da mode, e libero sopratutto da cliché. 

Ascoltandoti si sente il richiamo contiano, influenze ed esperienze musicali passate a parte, raccontaci della tua musica.

Appunto, la mia musica è libera da mode e tendenze, il mio pubblico non segue mode, ma solo distingue il bello dal brutto. La mia musica, purtroppo osa ancora poco, ma nei prossimi album, cercherò di fare del mio meglio. Purtroppo ancora ho qualche piccolo vincolo con il mercato, ma veramente sottile, a breve taglio anche quello e vado alla deriva, tra note e cielo.

Nel nuovo album “Blu” è molto presente il tema del viaggio, sono rimandi a partenze reali o immaginarie?

In alcuni casi, partenze reali, con ad esempio in “Viaggiatori d’Oriente” . Un viaggio realizzato con amici piloti, cinque piccoli aeroplani ad elica, ed oltre 10.000 km. In altri casi, viaggio solo con la fantasia, e creo dei film nella mia testa, che prendono forma tra musica e parole.

“Sulle ali della musica” e “Blu”, i tuoi lavori. Mettiamoli a confronto, analogie e differenze?

Il primo, “Sulle ali della musica”, realizzato tra roma e New York, con alcuni tra i più grandi musicisti del mondo. Il secondo al mio rientro da New York, sempre con gli stessi musicisti, ma con una testa completamente diversa. La mia musica è in continua evoluzione, come d’altronde la mia vita. Sarà così fino alla fine. Se mi fermo mi annoio e non mi diverto più, e tutto il resto perde senso. 

Già pronto il tour estivo? Chi ti accompagna sul palco?

Tour estivo già iniziato, prossima tappa Messina.  Amo la Sicilia come fosse la mia casa, i siciliani come fossero parte della mia famiglia. Al mio fianco, Luca Bulgarelli al contrabbasso, Juan Carlos Albelo Zamora al violino-armonica cromatica e percussioni, Stefano Corrias alla batteria. Di tanto in tanto ci fa visita Fabrizio Bosso, amico di sempre.

Federica Monello

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