Leila è una cantautrice romana dalla voce superba. Fa musica perché si identifica in questa, perché la anima e perché è la sua passione. Il suo album di debutto è l’omonimo “Leila” ed è uscito il 13 maggio. Il disco contiene tracce nelle quali la voce di Leila è accompagnata da strumenti diversi tra loro, dal violoncello al synth fino alla perla: “Uh” tutta voce, chitarra, piano e schiocco di dita. Ve la presentiamo con l’intervista che segue e dalla quale già trapela la dolcezza, la sensibilità e anche un pizzico di timidezza che troviamo nella sua musica.
Ciao Leila, presentati ad Urbanweek.
Ciao Urbanweek. Mi chiamo Leila, il 13 maggio è uscito il mio primo disco per Lapidarie Incisioni, una piccola etichetta romana. Il disco omonimo “LEILA” è in breve una raccolta di 7 brani, che ho scritto e cantato tutti in italiano tranne uno. Gli strumenti che caratterizzano la musica sono voce, violoncello, elettronica, chitarra classica ed elettrica, piano, batteria e basso. Il disco si trova on line, sia in streaming che in digitale e copia fisica.
Cosa ti ha spinta ad intraprendere la carriera musicale?
La passione. Non ho trovato niente di meglio con cui identificarmi se non la musica e l’arte. Loro mi animano e allora ho scelto di legarmici, è il linguaggio che ho scelto per esprimermi.
La tua voce mi fa pensare a Cristina Donà, chi ispira la tua musica?
Magari. Ti ringrazio, la Donà ha cambiato la storia dell’Underground italiano nel decennio scorso, si parla di un’artista unica. Ascolti significativi passati e presenti sono: Joni Mitchell, Nick Drake, Vashti Bunyan, Bon Iver, Sufian Stevens, St. Vincent, The Books, Dirty Projectors, Feist, Cocorosie, Efterklang, Bjork, Alva Noto, Fennetz, Radiohead, Massive Attack, James Blake, Rioji Ikeda etc. Dall’Italia, Battiato, De André, Rino Gaetano, Battisti, Bennato, Iannacci, Blu Vertigo etc. Senza contare che ho buttato un occhio al panorama indie italiano. Ma non posso dire di essermi ispirata a qualcuno in particolare, forse ci sono degli echi che escono involontariamente.
“Leila” è il tuo primo lavoro uscito da pochissimo. Come è nato, come è stato vederlo nascere e cosa vuole raccontarci?
Nasce da un’idea di Lapidarie Incisioni che mi ha proposto di co-produrre il disco. Fino a due anni fa non volevo fare dischi perché non mi sentivo all’altezza, ma l’atmosfera familiare che c’era nell’aria quando si stava insieme mi ha aperto questa possibilità. Tutto inizia dalla mia partecipazione a “l’Orchestra del Condominio”, una band di cantautori tra cui Siva, Ilaria Viola e Lucio Leoni. Abbiamo tutti e quattro deciso di fare un disco a nostro nome e di farlo uscire per l’etichetta di Lucio, appunto la Lapidarie. Un lavoro emozionante e faticoso come sono le cose che si fanno con cura. Il disco racconta: “Hey c’è una nuova in città, fatti un giro se ti va, è un pop non pop, indie non indie, non sono storie, né inni, né confessioni, ma forti suggestioni”.
Già pronto il tour di presentazione? Dove possiamo ascoltarti live?
Stiamo lavorando per un tour in autunno e presto uscirà la lista delle date, sul sito e sulla mia pagina Facebook.
Federica Monello
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