Reduci da un percorso ad X Factor di tutto rispetto (quinti classificati) e tornati nella scena musicale con un nuovo album (Gold People), i Moseek sono in giro in tutta Italia con il lor nuovo tour.
Il gruppo, composto da Elisa (voce/chitarra), Davide (percussioni) e Fabio (tastiera/basso), il 27 Maggio ha giocato in casa, esibendosi in quel di Roma al mai troppo osannato Quirinetta. Il trio parte in quinta direttamente con il singolo che li ha portati nelle vette alte delle classifiche dei singoli su Itunes: “Elliot”. Ho avuto paura, inizialmente, quando hanno fatto questo pezzo, per due distinte motivazioni:
1)non capita spesso, nei concerti che ho visto in questo periodo, che si spari subito la traccia più famosa; mi sono preoccupato per quello che doveva venire dopo.
2)alla prima traccia, ho notato, guardando tra la folla, che il pubblico non era preso come, ad esempio, me. Io ero super fomentato con “Elliot”, perchè gli altri non lo erano?
Inutile dire che sono state preoccupazioni inutili.
L’album di recente uscita (Gold People) al primo ascolto live è sembrato qualcosa di spettacolare, dato che rispecchia i suoni a cui il pubblico era abituato collegare col trio. Le mie tracce preferite senza dubbio sono state Venice and Paris (di cui è uscito di recente il video ufficiale), un pezzo molto ritmato, ma non per questo confusionario, complimenti per la scelta, e  Tiger Tiger,  con il suo “I gotta go, but I want you to find me”, che ti entra in testa praticamente subito.
Spazio anche alle cover, con gli Mgmt (Time to pretend),  e la grandiosa Revolusion, assieme a molte altre.
Graditissima la parte del ritorno al passato: a un certo punto del concerto i Moseek hanno deciso di portare al “nuovo pubblico” un po’ del sound che li ha fatti iniziare. Un rock potentissimo, talmente forte che forse il pubblico mainstream non capirà mai, e questo è un peccato. Con questi pezzi si è dimostrato che Elisa, ad esempio, anche con quella vocina piccolina che ti può confondere, è un animale da palcoscenico, sempre sull’attenti e pronta a qualunque cosa. L’ironia che porta sul palco, unita alla carica delle esibizioni, creano un connubio che molti altri performer dovrebbero invidiare.
Chiusura con il primo pezzo di questo concerto: viene riproposta Elliot, ma stavolta la partecipazione è stata fortissima. Si vedeva che c’era bisogno di carburare un po’!
Complimenti ai Moseek, insomma, e consiglio senza dubbi l’ascolto del loro nuovo album, disponibile ovunque, digitale e fisico!
 
Marco De Benedictis per Urbanweek
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