Sabato 14 maggio Perugia ha ospitato il concertone di Radio Subasio per festeggiare i primi 40 anni dell’emittente. Piazza 4 Novembre, Corso Vannucci e il centro storico erano bloccatissimi già dal primo pomeriggio.
Le previsioni climatiche non erano delle migliori e nei giorni precedenti ho consultato l’app meteo del mio Iphone parecchie volte al giorno.
Al mio arrivo a Perugia intorno alle 12:30 mi sono precipitato subito a sondare il terreno e, come prevedevo, c’era già gente sotto il palco accampata dalla mattina, con panini e ombrelli.
Si vociferava da giorni che, oltre al già folto e grande cast, dovesse esserci un ospite internazionale; si era parlato di Laura Pausni o i Pooh nell’ambiente e sulle varie testate locali e alla fine è anche spuntato il nome di Renato Zero.
Niente di tutto ciò, ma va bene anche così.
Conducono la serata Claudia Gerini ed Enrico Papi; da segnalare il fan club “Moooseca” di Enrico Papi che lo ha accolto al pari degli artisti presenti alla manifestazione.
Il concerto inizia quasi con un’ora di ritardo e dopo una mega proiezione sulla facciata del Duomo che ripercorreva i 40 anni di radio Subasio apre il concerto Max Pezzali, reduce da The Voice.
Parte con “Sei un mito” e poi il nuovo singolo. Pezzali è un evergreen, mette d’accordo 3 generazioni e i suoi pezzi sono sempre da cantare a squarciagola.
Poi è il turno di Benji & Fede e Alessio Bernabei; migliaia di ragazzine aspettavano questo momento da ore e i loro idoli non hanno deluso le loro aspettative. Da sottolineare però che i ragazzi sono molto crudi ancora, non hanno una grandissima tenuta di palco, ma i pezzi sono orecchiabili e per il momento va bene così.
Tocca poi intorno alle 21.40 ad Alessandra Amoroso, con “Stupendo fino a qui” e “Comunque andare”: la piazza inizia a saltare e scaldarsi, Alessandra è brava, forte, energia da vendere e canta parecchio bene.
La svolta però arriva con una delle signore della nostra musica italiana: tocca a Fiorella Mannoia. Mi emoziono, parte la solita lacrima come ogni volta che vedo Fiorella in concerto. Propone una versione acustica di “Quello che le donne non dicono” insieme a Enrico Ruggeri che sbuca da dietro le quinte. Fiorella è una delle maggiori interpreti, ha avuto il merito di rendere ancora più interessanti i pezzi di altri artisti, che ha interpretato sempre alla grande.
Dopo l’esibizione con Fiorella e aver raccolto applausi da tutta Perugia, Ruggeri canta “Il primo amore non si scorda mai”, brano con cui ha partecipato alla 66esima edizione del Festival di Sanremo . Ruggeri mai banale, è sempre forte con quell’anima punk che si trascina dietro dagli esordi.
A metà serata arriva il Professore, ma non di quelli noiosi che abbiamo avuto un po’ tutti a scuola. Vecchioni è schietto, dice le cose con parole semplici e che arrivano al cuore.
Sono applausi, cuori pieni di gioia e brividi sulla pelle per “Sogna ragazzo sogna” e “Chiamami ancora amore”.
Insieme alla Mannoia , Ron (in un’ esibizione acustica stupenda voce e piano di alcuni suoi successi) e Zarrillo sono stati gli artisti di punta e forse più in forma della serata. Non che Renga, i Tiromancino e gli Zero Assoluto non fossero all’altezza della situazione, sia chiaro, ma l’evento di Radio Subasio a un certo punto è svoltato in una sorta di esclusiva promozione dei nuovi singoli degli artisti. Esibirsi con le basi sicuramente toglie dello spazio al sentimento e alle emozioni: non a caso le migliori performance sono state quelle a cui mi riferivo prima. Comunque grazie agli interventi del quartetto Mannoia-Vecchioni-Ron-Zarrillo(quest’ultimo ottimo musicista che avevo già avuto modo di apprezzare), ho preso ancora più coscienza del fatto che “in Italia c’è gente che la musica la fa per davvero e anche bene”(per citare Vecchioni nella sua lezione alla piazza).
Nota di merito per Francesco Gabbani, vincitore di Sanremo Giovani quest’anno, che ha saputo tenere molto bene il palco e ha due singoli veramente interessanti. Inoltre scrive bene, è molto musicale e ci sa fare parecchio.
L’esibizione a fine serata di Alex Britti è stata purtroppo bagnata dalla pioggia che fino ad ora ci aveva risparmiato di tirar fuori ombrelli e poncho,ma Alex resta uno dei migliori a mio avviso da un punto di vista compositivo e chitarristico. Ha una potenza assurda pur presentandosi solo con una chitarra classica; la piazza, se non fosse stato per la pioggia,sarebbe esplosa.
Chiudono gli Stadio con “Un giorno mi dirai”, canzone vincitrice di Sanremo 2016 e il nuovo singolo.
La serata è stata parecchio positiva, Radio Subasio è da sempre la voce della musica italiana nel centro Italia, è una radio storica. C’è stato anche chi tra il pubblico e qualche addetto ai lavori ha criticato la location di piazza 4 novembre, ritenuta non adatta per la capacità di contenere tutte queste persone vista la portata dell’evento. Perugia, a mio avviso, ha risposto bene, è una città che sicuramente non è nuova a questo genere di eventi ed ha avuto l’occasione di rilanciare e far conoscere le bellezze del suo centro storico, anche attraverso la musica. Mi sarei comunque aspettato il tanto acclamato super ospite, ma forse va bene così; almeno un concerto di Laura Pausini, o dei Pooh o ancora di Renato Zero andrò a vederlo a breve. O forse tutti e 3.
A cura di Francesco Coriale per UrbanWeek
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