Anticipato dal dirompente singolo “Eroe” pubblicato lo scorso Ottobre e accompagnato dal video fiabesco,Riki Cellini pubblica il suo nuovo disco: “Rettoriano”. Il titolo è un chiaro manifesto dell’ammirazione di Cellini per Donatella Rettore, uno dei personaggi più irriverenti e liberi della musica italiana.

Sono cresciuto a Rettore, amore e fantasia e credo sia la cantautrice più innovativa e all’avanguardia del panorama musicale italiano, ancora oggi con uno sguardo avanti” – così spiega Cellini – “Questo disco è un sincero atto d’amore nei confronti di Donatella e della musica italiana”.

 
 

Come nasce questa tua passione ed ammirazione per Donatella Rettore e quindi l’idea di realizzare  ” Rettoriano”?
Ero un nanetto quando selezionai nel juke box del bar sotto casa “Splendido Splendente”. Il titolo della canzone aveva catturato la curiosità del ragazzino che ero. Da lì in poi è stato amore eterno per la sua musica, il suo personaggio, la sua creatività, il suo modo di essere. Donatella è riuscita ad anticipare mode, stili e tendenze e, ancora oggi, credo che sia una delle cantautrici più divertenti, eclettiche, ironiche e originali del panorama musicale italiano. “Rettoriano” nasce dall’idea di celebrare questo grande amore.
Come ha accolto la Rettore il progetto?
Il suo entusiasmo per il progetto è stato un’inaspettata sorpresa. Ma anche quello di Claudio Rego, da sempre il suo compagno di vita e autore della parte musicale di tutte le sue canzoni, escludendo un paio di pezzi scritti per Rettore da Elton John. Non ti nascondo che ero abbastanza terrorizzato: il suo è certo il parere più autorevole e sicuramente Donatella non è una che te le manda a dire! Quando mi ha chiamato dopo aver ascoltato il provino di “Eroe” l’estate scorsa, ero in bicicletta, era la prima volta che la sentivo al telefono e non sapevo chi mi stesse cercando. Non c’è bisogno di aggiungere altro: ogni rettoriano come me può ben capire!!!
Come hai scelto i pezzi che avrebbero composto il tuo album?
La scelta dei pezzi è stata di cuore, ma anche d’istinto. Ho selezionato le canzoni che più mi appartenevano ma anche quelle che potevano essere più interessanti nel delineare il passaggio dalla voce femminile a quella maschile. In realtà le avrei volute cantare tutte perché ogni singola canzone di Rettore rappresenta un immenso universo di emozioni.  Una cosa era chiara sin dall’inizio: in questo omaggio non dovevano esserci le hit. Sarebbe stata una scelta troppo scontata. Il disco infatti doveva chiamarsi “Donatella non c’è” ma con l’arrivo in corsa dell’inedito “#iosonorettoriano” tutto è cambiato.
Come è avvenuta l’opera di rilettura dei brani?
In punta di piedi. Non ho voluto coverizzare la Rettore ma omaggiarla quindi, con un’operazione di rilettura morbida e rispettosa degli originali, l’ho rapita per portarla nel mio mondo musicale in bilico tra soul, jazz e pop naturalmente.
Si può azzardare l’idea di un tour con la Rettore?
Hehehehehe! No dai! Non riesco neanche a immaginarlo. Dada sta preparando “Emozionata Sempre”, un grande tour per la stagione alle porte e io sto preparando quello di “Rettoriano” che partirà da settembre. Di certo quest’estate sarò sotto al palco a cantare a squarciagola “Il kobra non è un serpente…..”!
 
A cura di Anna Acconcia
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