Il 7 Maggio 2016 all’Auditorium Flog di Firenze si fa festa! È l’ultima serata della stagione e l’ospite d’onore è  un mostro sacro del rock alternativo italiano, qualcuno che ha fatto la storia della musica del Bel Paese: Giorgio Canali.
L’ultimo lavoro del cantante con la band Rossofuoco è uscito il 18 Marzo scorso, l’album Perle per porci. Canali ha spesso dichiarato di avere questo progetto in testa da molto tempo, un progetto che riesce a dare voce a canzoni “semi-sconosciute” di altre band o cantanti.
Arrivando in loco, Giorgio è una delle prime persone che vedo. Un bicchiere di gin liscio in mano e due chiacchiere con i presenti. Tranquillo, senza arie e senza spocchia già intrattiene una piccola parte di pubblico, probabilmente con qualche aneddoto passato.
All’interno dell’Auditorium i presenti già fremono ed io con loro, ma il concerto sembra non iniziare mai. Finalmente alle 23.41 Giorgio sale sul palco e dopo appena un “Buonasera..” attacca con la prima canzone: Luna Viola (omaggio a Il Santo Niente). Il pubblico accende i motori mentre il batterista Luca Martelli si scatena fin da subito. I commenti tra i presenti sono fantastici, si va da “ma è un mostro” a “Quanto spacca!” e via dicendo. La seconda canzone è un brano di L’UPO, band dell’area milanese: A.F.C. (Angelo Fausto Coppi).
Si passa a Tutti gli uomini dall’album Nostra signora della dinamite e il pubblico, che prima canticchiava e si muoveva a ritmo, non resiste più si lancia nel pogo e nella festa. Gli intermezzi parlati di Canali lo infiammano ancora di più. Con frasi provocatorie e bestemmie made in Italy Giorgio è una mina vagante, spara su tutti ma fa divertire i presenti ed entusiasma anche chi è al concerto senza conoscere il background del personaggio.
Si passa ad una canzone del 2005: Tutto è così semplice cover dal songwriter Macromeo e poi a Pesci e Sedie (Fish and Chair) del gruppo francese anni ’90 Corman & Tuscadu. Poi pura emozione con Storie di ieri, una canzone strepitosa di Francesco De Gregori. Ha inizio qui il boom finale, il pubblico è ormai implacabile. Qualcuno lancia persino la maglietta sul palco e Canali stesso afferma che anni fa sarebbero state mutande, scatenando un boato di giubilo generale.
Nell’ordine si seguono inarrestabili le canzoni Un giorno come tanti dei Mary in June, Ci sarà dall’album Rojo dello stesso Canali & Rossofuoco, Precipito, Nuvole senza Messico e il gran finale con 100.000.
Dopo una bolgia incredibile e l’incitamento continuo di questo rocker italiano il pubblico si placa, qualcuno recupera la maglietta lanciata, qualcuno le scarpe perdute nel pogo senza freni. Ha inizio il dj-set di chiusura stagionale dell’Auditorium Flog ma come precisa Canali prima di andare via: “Sarebbe bello che una festa non finisse mai, che il compleanno non fosse solo un giorno all’anno e che le notti bianche non finissero alle 23.30 – frecciatina all’amministrazione fiorentina – ma non disperate gente le cose belle prima o poi arrivano, l’anno prossimo sono 100 anni dalla Rivoluzione d’Ottobre”. Boato, applausi, fine.
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