Abusivi sognatori è un album fatto di storie, di immagini, di sonorità diverse, di “introspezioni e ripensamenti”. Fùrnari (Cristiano) cantautore romano, classe 1990, ci racconta il suo debutto ufficiale nel meraviglioso mondo della musica. Buona lettura!
 Abusivi Sognatori è il titolo dell’album che segna il tuo esordio ed è il frutto di due anni di ricerca, di prove e registrazioni: come mai hai avuto bisogno di tutto questo tempo?
Ci abbiamo messo un po’ per trovare la giusta direzione, il sound che volevamo dare a questo disco. Abbiamo fatto diverse prove di arrangiamento prima di trovare quella che ci soddisfacesse fino in fondo. Nel frattempo c’è stato anche l’intervento artistico di Giampaolo Rosselli che mi ha aiutato a riflettere e a limare strutture, testi e sound. A volte un occhio esterno riesce a vedere qualcosa in più nelle tue canzoni. Mi ha fatto capire che non bisogna accontentarsi subito di quello che si è scritto, ma andare in profondità nei testi e nelle strutture, anche con uno sguardo più distaccato.
 Di cosa parlano le tracce che compongono il disco? E chi sono questi Abusivi Sognatori?
Le canzoni di questo disco mi piace considerarle come dei piccoli sogni abusivi. Sono fondamentalmente delle storie, forse non nel senso più classico del termine, più che costituite da un intreccio, sono fatte di immagini, sensazioni. Qua e là forse c’è anche un po’ di disagio da parte mia. Forse c’è la difficoltà proprio del conservare lo stupore, la fatica che bisogna fare per non farsi ingurgitare dai tanti segnali scoraggianti che vengono da fuori, dal pragmatismo, dal materialismo. Abusivi sognatori siamo tutti noi, e credo che sia necessario continuare nonostante tutto ad esserlo, proprio ora che sembriamo quasi obbligati socialmente a seguire certi schemi. Siamo sempre più distratti da quelle che sono le nostre reali attitudini, allontanati da quello che è il nostro vero modo di essere, sempre più appiattiti l’uno sull’altro. Sognare, fare dei progetti che si discostino dal solito tracciato, ritagliarsi un angolo di mondo che sia davvero proprio, sembra lo si possa fare solo abusivamente.
 Raccontaci qualcosa di te, dei tuoi primi passi nel mondo della musica e della strada che ti ha portato sin qui…
Nella musica mi piace pensare di esserci sempre stato dentro, sin da quando, all’età di tre anni, mio padre registrava i suoi dischi e mi portava con sé in sala di registrazione. A lui devo molto anche artisticamente. Poi le lezioni di chitarra e le solite cose. A 18 anni avevo una band (i “Radiodrama”), siamo andati avanti per qualche anno e abbiamo registrato un album quasi tutto in inglese, forse siamo stati un po’ affrettati ma è stata un’esperienza importante e divertente tra concerti e qualche trasferta. Poi ho capito cosa volevo fare davvero con la musica… e posso dire di essermici abbastanza avvicinato con questo disco…
Come definiresti il sound di Abusivi Sognatori?
Domanda difficile. Non saprei. Ho solo provato a farlo mio il più possibile senza imitare nessuno. Il sound si regge molto su un equilibrio tra suoni acustici di chitarra e synth. La cosa più particolare forse sono proprio le chitarre synth, il disco ne è pieno. Quasi tutti i suoni sono in realtà riprodotti da chitarre arrangiate e suonate in modo molto particolare con effetti Eventide da Dario. Non sarei in grado di darne una definizione circoscritta né mi piacciono molto le etichette, adesso poi di solito funziona dire che “è indie”, quindi ti direi indie-pop, che poi non significa nulla.
 Chi ha collaborato alla realizzazione dell’album?
Diversi musicisti, prima di tutto: Laura Piccinetti (basso) e Alessandro Accardi (batteria), che mi accompagnano anche dal vivo, Dario Vero che ha suonato le chitarre e i synth e insieme al quale ho curato gli arrangiamenti, Giampaolo Rosselli come produttore artistico, Fabio Fraschini (basso e mix), Massimiliano Chiapperi (batteria), e Fabio Furnari che l’ha prodotto.
 Hai già delle date in cui presenterai dal vivo i tuoi brani?
Il 23 aprile lo abbiamo presentato con la band al Wishlist club a Roma mentre il 14 maggio lo presento in acustico al Salone del libro di Torino nello spazio del FUIS. Altre date sono in aggiornamento e già a maggio ci saranno delle novità.
 
a cura di Laura De Angelis
 
http://credit-n.ru/zaymyi-next.html