ONE DAY MUSIC 2016: una panoramica su quello che (nonostante la pioggia) s’è confermato l’evento per antonomasia del Primo Maggio catanese.

Mi piace aprire questa che somiglia tanto ad una recensione del festival con il commento orgoglioso di uno degli organizzatori che, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa, scatta un’istantanea perfetta dell’1 maggio all’Afrobar:

“Mi dispiace per tutti i frustrati che ieri festeggiavano quando ci pioveva in testa, ma anche stavolta vi é andata male. 18.000 anime sotto il diluvio, unite dalla stessa passione”.

Sì, perché quando hai a disposizione il favoloso litorale della plaia e il tuo punto di forza sono proprio i palchi montati a pochissimi metri dal mare, la pioggia e il vento non sono proprio il massimo, anzi direi che sono il peggio che possa capitare.

Fortuna che “l’organizzazione è fortissima e nelle difficolta’ si esalta, alzando la testa e remando unita nella stessa direzione”, il pubblico è giovane (e dunque se ne sbatte allegramente delle condizioni meteorologiche) e la voglia di fare festa non manca mai in quel di Catania.

Tre i punti focali del festival: Spring Stage, Sickness Stage e Fire Stage.

Spesso mi sono trovato in prossimità dello Spring Stage, ma solo perché i miei gusti musicali si rispecchiavano maggiormente in quel palco e lo stesso sarebbe stato calpestato da uno dei gruppi italiani miei preferiti: i Nobraino (ma sul loro live torneremo dopo).

Per quanto riguarda Sickness Stage e Fire Stage vi posso assicurare che sono stati davvero affollatissimi per tutta la durata dell’evento. Il primo, di stampo reggae, ha divertito molto i presenti grazie anche all’Holi Dance Festival e le sue bombe di colore. ROTOTOM poi ha completato l’opera (di seguito trovate il loro video racconto).

Il Fire Stage era sicuramente quello con più attenzioni: Ellen Allien e Derrick May non sono certo due nomi qualunque. Le aspettative quindi erano alte, ma sono state pienamente ripagate. Il main stage dell’Afrobar è stato una continua esplosione. Le luci poi hanno reso il set spettacolare, quasi magico.

Ritorniamo ai Nobraino: loro sono il primo nome grosso a salire sullo Spring Stage. Il cielo sembra contrario alla loro esibizione, ma come per magia ci regala due ore sgombre di nuvole e con dei timidi raggi di sole. Il live della band di Riccione poi non è altro che la solita bomba a rilascio graduale in cui si alternano pezzi lenti e pieni di sentimento (vedi Film Muto, Un’altra ancora) ed energia allo stato puro (vedi Bigamionista – con la quale hanno aperto il live, Record del mondo, Tradimentunz e ClandestiNo) . Ordinaria – si fa per dire – amministrazione poi il rito del taglio dei capelli per Mangiabandiere e il finale pirotecnico con Bifolco in cui sia il frontman che Bartok si ritrovano su un ulteriore palco improvvisato sullo stage e creato personalmente da quel geniaccio di Kruger.

Quindi, tutto sommato, le emozioni non sono certo mancate al One Day Music 2016 e la pioggia ha reso solamente ancor più indimenticabile la giornata per noi 18000 presenti!

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