Monoscope è il nuovo album dei Karl Marx Was a Broker, power trio di Pistoia, che, con questo album, aggiunge un quarto capitolo alla sua storia discografica. Li abbiamo incontrati per farci raccontare nei dettagli la loro ultima fatica e per scoprire qualcosa di più su di loro e sulla loro musica.
Monoscope è il quarto capitolo della vostra storia discografica: continuità e differenze con il passato?
Il processo di trasformazione del nostro sound è cominciato con Alpha to Omega Director’s Cut, dove la formazione è passata da duo basso/batteria a trio, con l’aggiunta della chitarra/synth di Stefano. Sostanzialmente però non si è trattato di un lavoro ex-novo quanto di un riarrangiamento di un disco concepito originariamente per basso e batteria. Con Monoscope siamo partiti da un foglio bianco ed abbiamo realizzato quello che avevamo in mente, ossia comporre un disco per più elementi, più ricco ed evoluto a livello sonoro rispetto al sound più scarno e minimale dei primi lavori. La continuità con il passato risiede nel fatto che cerchiamo come sempre di fare musica libera da ogni tipo di convenzione o schema, senza perdere di vista i nostri gusti. La differenza rispetto al passato è principalmente quella dell’uso massiccio di sintetizzatori ed elettronica che in Monoscope assumono valore di struttura portante .
Perché avete scelto l’immagine del monoscopio, icona abbinata al segnale acustico di test che decretava la fine delle trasmissioni della TV anni ’80?
Quando appariva il Monoscopio era il momento di spegnere la TV. La fine delle trasmissioni. Attualizzando questo concept nel mondo social odierno significa spegnere gli alterego bidimensionali basati sull’immagine e su pensiero copia-incolla, per ritornare ad essere persone dotate di pensiero libero ed indipendente. Inoltre è un immagine fighissima!
Quando nascono i KMWAB e perché avete scelto di chiamarvi così?
Nasciamo nel 2009 come duo Basso/Batteria, composto da Marco Filippi (Basso) e Gianluca Ingrassia (Batteria) . Come duo abbiamo prodotto l’omonimo EP del 2009 e successivamente il primo LP titolo Alpha to Omega, uscito nel 2011 e caratterizzato nella veste grafica dall’esplorazione delle teorie di Cesare Lombroso. L’album ha ottenuto un buon riscontro dalla critica e dal pubblico, e ci ha permesso di suonare molto e farci conoscere. Nel 2012 è entrato a far parte del progetto Stefano Tocci alla chitarra ed ai synth, già sound engineer e membro degli Incoming Cerebral Overdrive, con il quale, questa volta in trio, abbiamo fatto uscire nel 2013 Alpha to Omega Director’s Cut. L’ispirazione legata al nome Karl Marx Was a Broker risale al periodo del crack della Lehman Brothers del 2008, argomento, quello dell’economia virtuale, ancora di attualità. Siamo rimasti impressionati nel vedere come centinaia di miliardi di dollari potessero essere bruciati in così poco tempo. Quindi diciamo già Karl Marx ci piaceva come nome, il “was a broker” era il giusto ossimoro per descrivere questa situazione. Vorrei precisare la politica non c’entra niente col nome, l’idea del nome è solamente riferita ad un gioco di parole.
Etichettare è riduttivo, ma se doveste “intrappolare” le vostre sonorità in tre aggettivi, quali scegliereste?
In realtà servono quattro aggettivi per descrivere al meglio il sound dei KMWAB: Aggressivo, Riflessivo, Veloce e Meditativo.
All’ interno del panorama musicale italiano come si inserisce la vostra esperienza artistica?
Abbiamo avuto la fortuna di condividere palchi ed amicizie con grandi band, faccio un po’ di nomi a caso ZU, Zeus!, Ufomammut, Appaloosa, Lento, Fuzz Orchestra, Topsy The Great, Fantastic Bra. Pensiamo di avere un sound che ci identifichi rispetto alla già ottima quantità di band strumentali del Belpaese quindi a questo non vi resta altro che venirci ad ascoltare nei nostri prossimi live.
Avete già delle date per la promozione live di Monoscope?
Siamo in fase di programmazione date, in aggiornamento sui nostri canali. La presentazione del disco sarà il 9 aprile all’H2No di Pistoia, da segnalare il 27 maggio al Cycle in apertura ad Ufomammut. Grazie mille per l’intervista ed un abbraccio!
Marco KMWAB
a cura di Laura De Angelis
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