Guidati da Pierre-Luc Bégin (Polipe, We are Wolves), con la visual artist Julia Daigle e l’attrice/compositrice Éliane Préfontaine, i Paupière mettono in mostra una rara sincerità, combinata a testi crudi e ad una musicalità senza compromessi. Il giovane trio canadese ha debuttato lo scorso 29 gennaio con Jeunes Instants, EP di quattro brani pubblicato dalla Enterprise Records(per l’Europa) e dalla Lisbon Lux Records (per il Nord America). Conosciamoli meglio!
Jeunes Instants è il vostro EP d’esordio; il debutto rappresenta sempre un momento molto importante perché significa gettare le basi per il proprio futuro artistico: quali aspettative avete?
Il nostro intento è quello di comporre ottime canzoni pop che siano facilmente riconoscibili a tutti, ma che abbiano quella particolarità sonora ed estetica della nostra generazione.
La vostra band mette insieme personalità diverse e composite: quando vi siete conosciuti e cosa vi ha spinti ad intraprendere insieme questa avventura?
Tutto ebbe inizio una notte in cui Pierre-Luc provò uno dei suoi riff con la tastiera di Vincent Levesque (questo ragazzo è diventato, in seguito, il direttore artistico del nostro EP). Alcuni giorni dopo Pierre-Luc chiese a Julia, la sua ragazza in quel periodo, di aggiungere alcune parole sulla canzone e, dobbiamo dire, ha funzionato perfettamente: “Cinq Heures” è nato così. Poi Eliane, un vecchio amico di Pierre-Luc, ha finalmente aderito al progetto, dopo che in più di una occasione avevamo già cercato di collaborare insieme. Si è subito creata una forte chimica musicale tra noi tre per cui abbiamo deciso che ci saremmo incontrati, da lì in avanti, una volta alla settimana per creare nuove canzoni.
Di cosa parlano i brani di Jeunes Instants?
“Jeunes Instants” (Young Moments) segna l’inizio di noi tre come band, e non di noi presi come singoli, come ragazzi giovani. Nonostante ciò, pensiamo che gli “young moments” possano esistere per molto tempo: per esempio, noi ci riteniamo ancora dei bambini piccoli, ma dei bambini con competenze linguistiche e musicali. Trovi che ci sia un senso in quello che ho appena detto?
Da un punto di vista prettamente musicale, come definireste le vostre sonorità?
Per noi Gary Numan / Depeche Mode e tutti i loro successori sono sicuramente un punto di riferimento forte, ma ci sono ancora tante strade e contaminazioni sconosciute che vogliamo esplorare e intraprendere. Quindi non possiamo descrivere esattamente quello che sta succedendo in questo istante o quello che accadrà prossimamente al nostro sound.
A marzo porterete la vostra musica in Italia, siete mai stati in vacanza nel nostro Paese? Che idea vi siete fatti della nostra musica?
Sì, questa è la nostra prima volta in Italia. Siamo fan di una band di ragazze chiamata Las Kellies, sono forti! E inoltre conosciamo anche Goblin.
Prima di lasciarci, ricordiamo agli amici di UrbanWeek dove potranno ascoltarvi dal vivo!
Con piacere, certo! Ci vediamo in giro! Grazie!
26|03: Bari // Kabuki
a cura di Laura De Angelis
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