Un concerto dei Tre Allegri Ragazzi Morti è un po’ come il cenone di Natale, ci sono proprio tutti quanti e non manca mai nessuno, nemmeno quel parente che ti sta antipatico che non vedevi l’ora di non rivedere mai più .
Ormai è scontato dire che questa band è una delle principali esponenti della musica alternativa e indipendente italiana, quella a cui pensi sempre per prima quando devi fare un elenco delle canzoni che più hanno influito nella scena punk e quella che ha accompagnato un po’ tutti quanti durante la loro adolescenza . La cosa che mi ha affascinato sempre di questo gruppo rispetto ad altri è che hanno la capacità di evolversi, di ampliare il proprio genere musicale e di riuscire a farsi amare anche dalle nuove generazioni e di far cantare sotto il palco ragazzi che quando uscì il loro primo album non erano manco nati, ma che nonostante tutto cantano “ Ogni adolescenza “ con la stessa energia di quelli che lo facevano nel 2001 a 15 anni .
Durante il concerto infatti mi sono ritrovata di fianco ad una ragazzina di quasi 10 anni meno di me; oltre essermi sentita vecchia, le sapeva proprio tutte quante e mi ha ricordato me alla sua età, quando con le cuffiette ascoltavo “Occhi Bassi “ immaginandomi ad un loro concerto. A quell’epoca era difficile che una ragazza appena adolescente andasse da sola con le amiche ad un concerto sold-out di una punk band, allora ho iniziato a socializzarci e a chiederle i titoli di tutte le nuove canzoni che ancora non ho imparato a memoria. E’ questo il bello dei Tre Allegri Ragazzi Morti, che le generazioni sono cambiate ma loro riescono comunque ad adattarsi e a rimanere odierni nonostante un divario generazionale non indifferente; un’altra cosa che mi ha lasciata piacevolmente sorpresa è stata vedere una famiglia con madre, padre, figlio con meno di 10 anni e figlioletta ancora più piccola appesa alla mamma, con il marsupio e le cuffie per attutire i rumori fuori dalla saletta concerti dell’ Hiroshima, ma abbastanza vicino per sentire in maniera ottimale i brani .
Un concerto è ben riuscito se non riesci a sentire la voce del cantante non per via del service, ma perché la gente intorno a te urla talmente tanto forte da coprire tutto quanto, ed è quello che succede sempre durante i loro concerti, ed è forse uno dei complimenti più grandi da fare ad una band o a un cantante. Vuol dire che lo scopo di entrare dentro il suo pubblico è stato portato a termine . Le canzoni del loro ultimo album ‘Inumani’ dal vivo rendono bene come da registrato e sono canzoni come “ In questa grande città “ e “ Persi nel telefono “, che sono brani che si adattano bene a stare sul palco, come se fossero costruite esclusivamente per quello scopo, infatti la scaletta era un excursus dal presente al passato, dando maggiore priorità ai nuovi brani e aggiungendo anche le canzoni più famose dei loro vecchi album come “ Quasi Adatti “ e “ Il Mondo Prima “ e dando un omaggio anche ai Pan Del Diavolo con la cover di “ Vivere Fuggendo” .
La perfomance che mettono sul palco i Tre Allegri Ragazzi Morti è variegata e si adatta a tutti, agli amanti del vecchio punk di Pordenone, alle nuove generazioni con inclinazioni più sulle sonorità ballabili del reggae, ai nostalgici dei tempi passati e ai nostalgici di tempi che non hanno mai conosciuto se non grazie alle loro canzoni .
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