Fanno punk rock, sono di Peschiera del Garda e il loro nome è un acronimo abbastanza curioso. Loro sono gli I.A.N.T. cioè gli Incapaci Ai Nostri Tempi. Il loro ultimo disco, “Limite” è un lavoro che presenta temi impegnati socialmente e lo dimostra il singolo “33-15” che parla di conflitti e media. Gli abbiamo fatto qualche domanda per scoprire qualcosa su di loro.
Partiamo subito con la bomba, il singolo “33-15”. Il pezzo parla di guerra e media “bugiardi”, vi presentate subito come gruppo dai contenuti importanti. Quale funzione ha per voi la musica?
La musica per noi è in primis, una necessità, uno sfogo, un mezzo tramite il quale comunicare. Tutto questo è anche divertimento, l’ impronta di questo disco è decisamente più seria ed impegnata, ma non manca di certo anche l’ ironia tra i pezzi.
Piccola curiosità, 33-15 per cosa sta?
33-15 è un numero che indica sommariamente i conflitti in giro per il globo nel periodo in cui è stato scritto il pezzo ( 33 ) e l’ anno di riferimento ( ’15 ). Dico “ sommariamente “ perché è difficile stabilire con esattezza quanti siano i conflitti attivi, ma il numero è indicativo, perché l’ unica cifra corretta sarebbe lo 0.
Siete Gli incapaci Ai Nostri Tempi, incapaci a fare cosa e perché?
Siamo incapaci di fare un sacco di cose, ma davanti a tutto c’ è la nostra incapacità davanti a “ quello che passa il convento”, per dirla come lo direbbe mia nonna. É l’ incapacità di accettare di prendere per buono tutto quello che piove dal cielo mediatico, ai nostri tempi appunto. Tutto ciò racchiude lo spirito del gruppo. 
A marzo uscirà il vostro secondo album “Limite”, cosa dobbiamo aspettarci?
Dovete aspettarvi tante critiche! Ahahahah Mi auguro che quello che sentirete vi faccia esaltare, incazzare, divertire, pensare, indipendentemente da quello che vi aspettate. Deve suscitarvi qualcosa, anche ribrezzo. Di certo noi ci aspettiamo che non risulti indifferente.
Vi sentite cambiati rispetto a due anni fa quando debuttaste con l’album I.A.N.T.?
Eh c’è un bel cambiamento, a partire da Federico che è entrato nella nostra famigliuola nel Dicembre 2014. Poi si, insomma diciamo che l’ omonimo è nato un po’, non dico per gioco, ma quasi improvvisato. Tre su quattro di noi non si erano mai approcciati alla registrazione di un disco, erano le prime 8 canzoni di questo nuovo progetto. Abbiamo cominciato a scrivere, a provare, ci siamo buttati sui palchi e infine siamo finiti quasi per caso in studio. LIMITE lo possiamo definire il nostro primo vero disco. Definirlo un parto sarebbe un eufemismo! Ahaha è stata dura, ma è uscito un lavoro di cui siamo orgogliosissimi e soddisfattissimi. Forse il primo disco trattava temi più personali, questo invece si addentra un po’ più in un’ ottica globale, ma comunque roba che esce da noi, quindi l’ Incapacità la farà sempre da padrona!
 
Federica Monello
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