L’11 Marzo è uscito “Flop” il nuovo album di Cecco e Cipo. Li abbiamo conosciuti e ci hanno già conquistati nell’ottava edizione di X Factor e questo album è una nuova scommessa, vinta, del duo. Vi consiglio di ascoltarlo, vi consiglio di andarli a sentire dal vivo, visto che sono in tour, ma soprattutto vi consiglio di leggere questa intervista, perchè mi raccontano un sacco di cose, come di quanto sia difficile per gli artisti emergenti relazionarsi coi live club, della crisi di valori che stiamo vivendo, ma soprattutto di quella volta in cui si sono dovuti improvvisare dottori…
Leggendo la vostra biografia ho visto che per un periodo, agli inizi, vi siete finti un’agenzia di booking per poter suonare in giro. Ci raccontate come avete fatto?
Leggendo la vostra biografia ho visto che per un periodo, agli inizi, vi siete finti un’agenzia di booking per poter suonare in giro. Ci raccontate come avete fatto?
Si, è vero ci siamo finti una booking per riuscire a suonare in giro… praticamente “l’ispirazione” ci è venuta quando per suonare in giro ci attaccavamo alla cornetta e chiamavamo vari locali dentro e fuori la Toscana. La risposta purtroppo era sempre la solita: “abbiamo già la nostra agenzia di booking che ci passa gli artisti!” al che l’idea geniale: se ci spacciamo per agenzia di booking il gioco è fatto… tanto come fanno a saperlo? E così abbiamo creato una pagina facebook (che adesso non esiste più) e un agente impersonato da noi che chiamava locali presentandosi come la nostra agenzia di booking… i risultati non sono neanche tardati ad arrivare e spesso i locali ci chiedevano come stava tale “Marco” della nostra agenzia…
Questo mostra quanto poco i locali investano nei nuovi talenti. Come vi spiegate questa situazione e quanta inventiva devono avere le band per emergere?
Questa piccola storiella nasconde appunto una realtà un po’ più scomoda, vale a dire quella dell’impossibilità di dar prova delle tue capacità senza mezzi adeguati… non tutti i musicisti possono permettersi un’agenzia di booking, specie chi comincia da poco, ma questo non significa necessariamente che siano delle pippe. I locali dovrebbero prendere in considerazione anche volti sconosciuti e pubblicizzare l’evento, poiché per chi ha talento suonare è un’opportunità che non dovrebbe essere negata o avere dei filtri.
Cosa ricordate dell’esperienza ad X Factor? In generale, cosa pensate dei talent?
L’esperienza di x-factor è stata nel complesso positiva, in quanto l’ambiente era gradevole, abbiamo conosciuto tanti ragazzi appassionati come noi e sono nate anche amicizie con cui siamo ancora in contatto. Dei talent pensiamo che a volte siano meccanismi un po’ crudeli, specie nei ragazzini giovani e senza gavetta che quando si trovano lì sono le star assolute, ma quando ne escono, spesso in sordina, si ritrovano ad affrontare vere e proprie crisi di personalità… è comprensibile, dato l’effetto che può fare psicologicamente la fama sulle persone. Tuttavia, se presi nella giusta veste, ovvero quella di un gioco possono essere anche importanti strumenti di pubblicità, un po’ come è successo nel nostro caso, anche se comunque ci riteniamo un po’ fortunati per quello che ci è successo, sappiamo che non capita a tutti.
Parliamo di “Flop”, il vostro nuovo album. Iniziamo dal titolo, perché “Flop”?
“Flop” è un’idea che ci è venuta per prendere un po’ in giro l’ansia da prestazione di Cipo, che è sempre impanicato per la paura di trovarsi a suonare davanti a due persone… Ad ogni tappa del #vaccaboiatour era diventato consuetudine la sua esclamazione: “è un flop!” prima ancora di arrivare al locale per suonare. Così abbiamo deciso questo disco di chiamarlo così, in modo da avere le mani parate e magari far stare anche Cipo più tranquillo.
In “Nostalgia” rappate, parlando di un’epoca non troppo lontana, ma che sembra ormai solo un ricordo, viste le brutture che ci circondano oggi. Cosa rimpiangete?
In particolare rimpiangiamo i valori che c’erano prima, il fatto che se ti volevi trovare coi tuoi amici ti recavi al circolo di competenza per trovarli senza stare a fare giri assurdi di chiamate, oppure il fatto che se ti piaceva una tipa glielo dicevi in faccia e non attraverso lo schermo, rimpiangiamo i vecchi film storici rispetto alle pellicole che ci danno pochissime scelte… Ma come diciamo nella canzone, anche se rimpiangiamo quei tempi, quell’epoca non è la nostra, anche se non è così lontana in quanto si parla dei tempi dei nostri genitori…
Perché siete incazzati?
Noi siamo incazzati perchè nel mondo d’oggi non c’è più tempo, sarebbe bello passare più tempo con le persone a cui vogliamo bene ma il lavoro a volte detta dei tempi pazzeschi e modifica l’umore delle persone… così se semplicemente vai a chiedere come stai a una persona quella è in grado di risponderti “fatti i cavoli tua!” e te devi stare zitto…
A chi dedicate “Non voglio dire”?
Mah.. un po’ anche a noi, dipende un po’ da come la si vede… Il significato della canzone non è quello strettamente legato all’episodio in questione, ma racconta il fatto che per raggiungere i propri obiettivi, grandi e piccoli che siano, bisogna giungere quotidianamente a compromessi, grandi e piccoli che siano. Per questo ci mettiamo la faccia per primi, e diciamo che pure noi siamo dovuti giungere a compromessi per suonare in giro! Litigate tra di noi, accordi, levatacce, spese varie ecc. Sono sacrifici che bisogna fare!
Che tipo di crescita musicale rappresenta Flop nella vostra carriera?
Flop rappresenta la nostra maturazione sia musicale che artistica, in quanto i testi hanno contenuti leggermente più seri rispetto ai vecchi lavori, mentre il lavoro sul disco è più organizzato, con una nuova figura professionale, l’arrangiatore, che coordina il lavoro dei musicisti ai gusti musicali per le nostre canzoni. In più questo disco ci ha aiutato a rafforzare il rapporto coi nostri musicisti in quanto per la prima volta hanno suonato i ragazzi che ci hanno accompagnato durante tutto il #vaccaboiatour.
State per partire col tour. Diteci perché dobbiamo assolutamente venire a un vostro concerto!
Dovete assolutamente venire perché abbiamo preparato un monte di roba ganza per tutti! Abbiamo allestito una scenografia, dei vestiti ganzi, dei giochi e.. boh, io andrei a vedermi!
Ultima domanda! La cosa più strana che vi è capitata in tour!
Mmm.. Forse quando abbiamo dovuto improvvisarci dottori e fare le punture a un musicista perché stava male! 🙂
Egle Taccia
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