Misero Spettacolo è un progetto che unisce la musica cantautoriale al teatro, alla poesia e alla filosofia. A farlo nascere è stato un artista a tutto tondo, Beppe Tranquillino, che inizia la sua carriera in giro per il mondo con uno spettacolo in strada di teatro-canzone. L’ ultimo disco del gruppo “Porci, pecore e pirati” si ispira al pensiero pasoliniano e l’omonimo singolo ha vinto un premio speciale all’ultima edizione di “Musica contro le mafie”. Di seguito un’interessante intervista per conoscere meglio il mondo e la musica dei Misero Spettacolo e di Beppe.
La tua è una formazione teatrale e musicale, l’hai messa in atto inizialmente in giro per il mondo come artista di strada. In cosa consisteva il tuo spettacolo? Cosa ti ha lasciato questa esperienza personalmente ed artisticamente?

Il mio spettacolo consisteva in una sorta di teatro-canzone da strada. All’epoca mi sarei definito un busker che raccontava storie cantando e alternando monologhi recitati pungenti ed ironici, impersonando diversi personaggi che andavano dal popolare fruttivendolo all’egemone stratega del potere. Di tanto in tanto leggevo e recitavo passi di letteratura affine alle canzoni che cantavo. Con il tempo ho iniziato a collaborare con altri artisti di strada arricchendo lo spettacolo di altri strumenti, arrangiamenti e artisti giocolieri. Senza dubbio questa lunga esperienza di strada mi ha formato molto nella capacità di improvvisazione, di interazione con altri musicisti e artisti e mi ha preparato ad un’idea di teatro-canzone che caratterizza spesso i nostri concerti.
Ti sei diplomato in Canto Moderno e anche in Arrangiamento e Composizione, hai quindi anche una formazione didattica. Quanto questa è importante per un artista? Ciò è stato importante nella tua carriera, se si in quale misura?
Ho iniziato la mia carriera musicale da autodidatta mentre studiavo teatro. Ho creduto opportuno iniziare a studiare per una mia propensione naturale a sfidare sempre i miei limiti e migliorare ogni giorno in quello che adoro fare, ovvero comporre, cantare ed essere su di un palco. E’ stato senza ombra di dubbio importantissimo studiare e scoprire tecnicamente tutto ciò che istintivamente nasce dalla creazione artistica. Studio ancora ogni giorno tra i mille impegni lavorativi e credo lo farò per tutto il corso della mia vita. Sono convinto che la curiosità, la conoscenza e sfidare i propri limiti sono tra le radici più importanti dell’essere umano.
Sei un cantautore che strizza l’occhio al teatro e al cinema. Quali artisti e/o opere dei tre settori hanno avuto un ruolo importante nella tua formazione?

La lista potrebbe essere davvero lunga. Senza dubbio ho iniziato amando il cantautorato italiano, crescendo con la musica di De Andrè, Tenco, Ciampi, Gaber, Conte e moltissimi altri. Nel mondo del teatro ho amato tantissimo De Filippo, Pirandello e Shakespeare. Per quanto riguarda il cinema sono un cinefilo maniacale. É stata forse la mia prima grande passione e ho sempre sognato di far cinema un giorno. Sono cresciuto guardando i film di De Sica, Fellini, Antonioni, Monicelli e tutto il grande cinema italiano che va dal dopoguerra in poi.
Oggi musicalmente seguo tantissimi artisti e musica, dalla classica alla musica popular (nel senso lato del termine), con un occhio di riguardo al cantautorato passato e moderno, nazionale e non. Seguo anche il teatro moderno e sperimentale e trovo alcuni nuovi autori stupefacenti. Mi viene in mente lo spettacolo “La Merda” di Ceresoli portato in scena da Silvia Gallerano: uno spettacolo di una potenza sconcertante. Lo stesso vale per il cinema e tutti i suoi autori con un occhio di riguardo a quei registi che in qualche modo fanno quel cinema che io definirei “filosofico”. In questo momento mi vengono in mente registi come Haneke o Audiard, ma la lista potrebbe essere molto lunga!
Come e dove hai trovato i tuoi compagni per dar vita a Misero Spettacolo?
Dopo anni da girovago all’ estero, mi sono trasferito a Bologna dove ho iniziato a studiare e a collaborare con molti musicisti. Nel corso degli anni, suonando in giro, ho incontrato quasi tutti i componenti dei Misero Spettacolo con i quali sono entrato in una sintonia magica. Abbiamo da subito iniziato a portar fuori le nostre canzoni e suonando tutti i giorni insieme è stato inevitabile sentire il progetto come una grande famiglia nella quale crescere insieme.
“Porci, Pecore e Pirati”, è ispirato al pensiero pasoliniano, perché Pasolini?
In realtà è nato tutto per caso. Abbiamo iniziato a lavorare alle colonne sonore per un progetto cinematografico su Pasolini. Per questo lavoro ho personalmente iniziato a ristudiare maniacalmente tutte le sue opere. A distanza di 40 anni l’ho trovato e riscoperto profetico, incredibilmente attuale e forse “più moderno dei moderni”. Il pensiero pasoliniano, oltre che molto affine a noi Misero Spettacolo e al nostro tempo, lo trovo davvero eterodosso e incredibilmente lucido. Il progetto cinematografico si è poi arenato. Contemporaneamente ho avuto un incidente che mi ha bloccato per due mesi e istintivamente, in questi due mesi, tutte le idee sono confluite nei 12 brani che compongono “Porci, Pecore e Pirati”. In poche parole: istinto e urgenza di rileggere in chiave Misero Spettacolo un pensiero a noi affine!
Quale messaggio vuoi lanciare agli italiani con il tuo concept album?
Più che un messaggio, con questo disco abbiamo voluto tracciare un ritratto spietato, cinico ed ironico del nostro tempo e del nostro Paese. In qualche modo abbiamo cercato di far luce su una massa di Porci e Pecore (nessuno si senta offeso perché in mezzo ci siamo anche noi) e stimolare, sollecitare e scovare, da qualche parte nel pianeta, quei pochi Pirati che nascosti nei loro pensieri e nelle loro vite, potranno essere gli unici capaci di ammutinare e salvare questa nave prossima al naufragio. 
 
Federica Monello
 
 
 
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