Uno spettacolo teatrale di Kepler-452
con musiche de LO STATO SOCIALE
Regia Nicola Borghesi
Con Lodo Guenzi, Paola Aiello, Nicola Borghesi, Livio Remuzzi
Scene e costumi Calori&Maillard / Aiuto regia Enrico Baraldi
VENERDI’ 4 MARZO, MILANO – CIRCOLO ARCI BELLEZZA (doppio spettacolo ore 21 e ore 23)
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Cosa contribuisce a fare di una forma d’arte, quale che sia, una forma d’arte di successo?
La condivisione. Valeva cento anni fa con mezzi non “instant”; vale a maggior ragione oggi.
Perché i 20-30enni faticano a frequentare ambienti teatrali se non sporadicamente?
Perché nessuno scrive per loro.
LA RIVOLUZIONE È FACILE SE SAI COME FARLA è uno spettacolo che prova a rispondere ad entrambe le domande. E’ uno spettacolo che ha un testo condivisibile, che parla della quotidianità di 20-30enni, una generazione che dovrebbe avere il mondo fra le mani ma che molto, troppo spesso, si ritrova nella migliore delle ipotesi ai margini della società; nella peggiore, fuori.
Scritto, prodotto, diretto ed interpretato da under 30 tra cui LODO GUENZI, frontman de Lo Stato sociale, LA RIVOLUZIONE È FACILE SE SAI COME FARLA entra nei luoghi deputati alla musica ed il loro pubblico, lo mette a sedere e ci crea un contatto, gli racconta una storia in cui la gente si immedesima.
Lo spettacolo, dopo questa prima data milanese, nelle prossime settimane toccherà Napoli, Bari, Roma, Bologna, Lecce, Taranto.
08/4 Terlizzi (BA) MAT
09/4 Sava (TA) Laboratorio Urbano
10/4 Lecce Cantieri Koreia
04/5 Roma Monk
05/5 Napoli Domus Ars
14/5 Bologna TPO
È possibile oggi, qui, per noi, immaginare una rivoluzione? Se sì, quale? Si tratta del moto di un corpo intorno al suo centro di gravitazione o della sovversione violenta dei rapporti di forza?
Due venti/trenta, con il loro carico di speranza, birrette, frustrazione, cercano di cambiare radicalmente la propria vita mentre si avvicina la rivoluzione, quella vera.
Un motore che, forse, è comune alle piccole rivoluzioni dei due protagonisti e a tutte le altre.
“La rivoluzione è facile se sai come farla” è lo spettacolo che mette insieme le esperienze di: Quit che scrive il testo, Nicola che lo mette in scena, Lo Stato Sociale che ci mette le musiche e presta Lodo al teatro (un ritorno, più che un prestito), Letizia e Viola che costruiscono lo spazio e i costumi. Paola e Livio, insieme a Nicola e Lodo, che fanno quello che hanno sempre fatto: recitare.
Il risultato è uno spettacolo che parla di rivoluzione, una prospettiva così lontana dalle vite dei venti/trentenni in questo paese, partendo da due possibili declinazioni: la sovversione violenta dei rapporti di forza in cerca di un nuovo ordine e il moto di un corpo celeste intorno al suonasse. Uno spettacolo che cerca di scovare un potenziale rivoluzionario tra piccoli fallimenti quotidiani, birrette, soprusi, frustrazioni, slanci vitali e tentativi di cambiamento radicale della propria vita. In mezzo a questa quotidianità sfigata e allegra, dal fondo di una piazza circondata da platani e tavolini del bar abbandonati, vediamo avvicinarsi la rivoluzione, quella vera. Un motore che, forse, è comune alle piccole rivoluzioni dei due protagonisti e a tutte le altre.