27 Febbraio, Auditorium Flog (Firenze), luogo dell’evento alternative rock del mese, la Black Candy Go! Night. Molti residenti nel fiorentino aspettavano questa data per godere di una notte di buona musica.
Noto da subito che la presenza di quattro gruppi che suoneranno dal vivo attira un pubblico di qualsiasi età. Si prospetta una grande serata.
Non appena giunto in loco riesco ad intercettare due membri del gruppo headliner della serata, i Go!zilla: Luca Landi (chitarra/voce) e Mattia Biagiotti (chitarra/voce).
Ciao ragazzi, buona sera, piacere di conoscervi. Vi faccio due o tre domandine veloci veloci. Ok?! Inizio da una facile e scontata. Come è per voi suonare alla Flog?
Ciao, piacere nostro. Beh è sempre un’emozione immensa suonare qua. Dopo un anno che non suonavamo a Firenze ripartire da quello che da anni è un palcoscenico importante per la musica rock, forse il più importante in città, ci fa sentire veramente carichi ed orgogliosi.
Quale è stato il gruppo, secondo voi, più figo con il quale avete condiviso il palco e vi siete rapportati?
Eh, bella domanda! Sono stati tanti i gruppi importanti e tutti degni di grande stima da parte nostra. Forse potremmo eleggere come migliore Daniel Johnston, in Messico al Marvin Festival, a livello empatico e di preferenza personale ovviamente. Un momento molto alto.
Vi faccio una domanda veramente banale che avrete sentito forse troppe volte. Sapreste indicare un album che vi lega a tutti e quattro?
Penso che i Nirvana piacciano veramente a tutti, sono molto indeciso tra gli album In Utero o Nevermind, comunque sia penso che la discografia di questa band unisca un po’ tutti noi.
Ultima domanda, promesso. Un’esperienza in tour che rifareste?
Approfitto di questo momento per dirti che lunedì partiamo e abbiamo un secondo tour in America dove stiamo cercando di coltivare il nostro mercato. Non è semplice, ma a differenza dell’Italia, dove gli step sono più difficili da raggiungere e se riesci a superarne alcuni poi sei quasi obbligato a trasformare il concept in stile indie o ad essere molto trasversale, a volte anche troppo, in America grazie alle molte sottoculture e ai fenomeni undergound è possibile riuscire a costruirsi la propria nicchia e ad avere comunque un buon seguito.
Dividere il palco con gente come i Black Angels e i Thee Oh Sees, che sono band importanti a livello internazionale, non è come qua, il gap non viene quasi percepito e si riesce a partire tutti alla pari concentrandosi unicamente sulla musica, e penso che questo sia importante.
In America, sembra una frase fatta, a livello musicale in qualsiasi momento può accadere qualcosa di straordinario ed è una differenza cruciale con il nostro Paese, e questo dispiace un po’. A farla da complice in alcune occasioni è anche il pubblico nostrano, meno abituato alla musica dal vivo e magari meno ricettivo.
Ragazzi vi ringrazio e in bocca al lupo per il concerto.
Grazie a te, crepi il lupo, faremo del nostro meglio.
Ore 22,00 inizio del concerto. I primi a salire sul palco sono gli Elius Inferno & The Magic Octagram, che iniziano a scaldare il pubblico con le loro sonorità psichedeliche. La loro esperienza internazionale si nota, e la sicurezza con cui suonano è degna dei grandi gruppi. Il palco viene successivamente calcato dai Plastic Man che mantengono il pubblico esaltato e lo “gasano” ulteriormente. L’atmosfera che si respira è di vera festa e l’affluenza è notevole.
Ore 23.30, è il momento dei Go!zilla. Il pubblico è caldo e loro partono forti, non tradiscono le aspettative. Alternando brani di entrambi gli album spingono al massimo il motore e i presenti non possono far a meno di cantare e saltare a ritmo. Le casse, così come l’auditorium stesso, tremano. Il posto è ormai colmo di persone e anche gli ultimi fumatori incalliti rimasti all’esterno si spingono sotto il palco.
Questa sera il pubblico non fa rimpiangere “il più avvezzo pubblico americano“, come lo aveva precedentemente definito il cantante Luca, questa sera si balla e ci si diverte.
Riesco ad intercettare una frase urlata ad un amico da un ragazzo vicino a me: “Oh, non li conoscevo. Son forti questi ragazzi! Spaccano!”
Esatto i Go!zilla spaccano, riescono a muovere le viscere di tutti i presenti che iniziano a sputare sudore sotto il palco e ad alzare le mani al cielo. Luca e compagni non sbagliano niente, si divertono e fanno divertire i presenti. La musica è al centro di tutto, non ci sono incertezze o titubanze nella loro performance. Nel finale il pubblico cerca le ultime forze e si infiamma con gli ultimi salti ed urla degni del miglior pogo.
L’Italia non è abituata alle band emergenti ma stasera ci si scorda di tutto, stasera tutto è possibile, loro sono grandi e l’entusiasmo del quartetto è ripagato nel migliore dei modi dall’accoglienza che viene loro riservata.
Ore 00.40, i presenti sono eccitati e stanchi ma riservano le ultime forze per il gruppo francese, i JC Satan, che riesce a spremere le forze dello zoccolo duro dei presenti.
Circa mezz’ora dopo fine. Attacca la musica del dj-set. I concerti sono finiti. Il pubblico prende una boccata d’aria e sorride, l’esperienza è stata fantastica.
Grazie ragazzi, mi auguro di trovare sempre più frequentemente questo entusiasmo e questa voglia di musica. Spero di riascoltarvi dal vivo molto presto.
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