“A un passo da te” è il nuovo album della band salentina Crifiu, che dopo aver conquistato i palchi più importanti d’Italia e d’Europa, ha da poco pubblicato questo nuovo progetto prodotto da Arcangelo Kaba Cavazzuti – ex Vasco Rossi, Biagio Antonacci, Modena City Ramblers e che vede la partecipazione di tanti ospiti tra cui i Boom da Bash e l’attuale sezione fiati di Manu Chao.
In questa intervista si parla di Salento, del suo vino, che sembra essere il segreto del successo di tanti artisti della zona, di musica e dei progetti della band.
Il Salento ha un fermento musicale invidiabile. Qual è il segreto della vostra scena?
Il vino!!! A parte gli scherzi, probabilmente, un insieme di elementi che negli anni si sono saldati e hanno permesso un interessante risveglio culturale e musicale. Come spesso ci capita di dire, in Salento, in Puglia da molto tempo band, artisti, progetti hanno seminato sul terreno della creatività e, con la pazienza contadina, irrigato e accudito il loro Sogno tanto che, col tempo, anche la politica ha compreso la ricchezza di questi germogli e cercato di concimare i campi con azioni di sostegno che hanno permesso ad entrambe le parti di crescere permettendo alla Puglia di essere oggi l’ombelico della Cultura italiana e una delle poche rappresentanti del Belpaese in Europa per quanto riguarda questo settore. Giriamo le fiere internazionali della Musica e, accanto ai grandi, immensi stand di Paesi che pensiamo siano dietro di noi nello sviluppo culturale e che invece investono in Cultura molto più di noi (intendendola come volano ed identità della loro economia), troviamo per l’Italia solo la Puglia –seppur piccola rispetto agli investimenti di questi Stati- ma non troviamo, appunto, l’Italia nella sua rappresentanza istituzionale. Il Salento ha dentro di sè un cosmopolismo culturale che oggi più di ieri fiorisce in questa effervescenza creativa ed artistica che continuerà anche ed oltre la sensibilità politica, non essendoci mecenati ma programmi politici, e quelli cambiano secondo le persone che li compilano. Noi come Crifiu, in tempi precedenti a questa “fama” del Salento abbiamo iniziato e contribuito nel nostro piccolo a questa semina, non solo come progetto musicale ma anche costituendo la nostra struttura di management e direzione artistica, che è Dilinò in Muro Leccese (Le), che da anni si interfaccia con realtà nazionali ed internazionali diventando una vera fucina creativa e operando culturalmente in questi ambiti, impegnandosi nell’idea che anche questi settori possano dare pane.
La vostra musica è contaminata da vari generi. Quali sono gli ascolti che vi hanno ispirati e che hanno portato alla nascita di questo mix esplosivo?
Abbiamo da sempre cercato di mischiare vari generi per disegnare una nostra identità musicale e letteraria perché pensiamo che la musica di domani sia il “non genere”, l’attraversamento dei generi: nelle nostre canzoni c’è la world music, le intuizioni e i ritmi che vengono dal mondo, il rock nel suo impatto live elettrico e coinvolgente, il pop nel suo senso più profondo, quello di arrivare con semplicità all’ascoltatore; c’è l’elettronica e il mondo acustico grazie anche agli strumenti che utilizziamo, dai synth ai flauti, dal bouzouky e ukulele alle chitarre elettriche. Gli ascolti sono tanti e ognuno dei cinque musicisti porta il suo background per definire lo stile della band che è sempre in evoluzione.
“A un passo da te” è il vostro nuovo album. Che temi affrontate nel disco? Che messaggio porta con sé?
L’album nasce dall’esperienza dei tour successivi all’album precedente “Cuori e Confini” con il quale abbiamo girato in lungo e in largo l’Italia (in cartelloni importanti tra cui il Primo Maggio di Roma in due edizioni) e suonato all’estero (Sziget festival in primis) e raccoglie proprio le emozioni dell’incontro con un pubblico che è sempre più cresciuto in numero e affetto. Sono 11 tracce diverse tra di loro ma legate da un percorso comune che vede la possibilità del riscatto da ogni crisi, del superamento dello smarrimento per ritornare a splendere nei nostri giorni: come il giorno viene dopo la notte e l’arcobaleno si scruta in cielo solo dopo il diluvio, la crisi dei nostri tempi -non solo economica ma esistenziale ed antropologica- è vista come possibilità di rinascita, stimolo alla creazione. La Storia è il luogo della precarietà che si oltrepassa in un orizzonte metastorico e simbolico dove la crisi si ribalta e cambia di segno per tornare nella Storia e continuare a farla.
Presentateci il produttore dell’album!
Il produttore artistico dell’album è Arcangelo “Kaba” Cavazzuti con il quale abbiamo lavorato anche al precedente disco. Lui è un musicista, fonico, produttore tra i più importanti in Italia, già collaboratore di artisti come Vasco Rossi e Biagio Antonacci e musicista produttore per tanti anni e tanti dischi dei Modena City Ramblers, nel cui periodo di militanza in tante occasioni ci siamo incontrati “on the road” nascendo così un rapporto di amicizia e stima reciproca che si è tradotto in un rapporto di lavoro, prolifico e interessante perché ci ha permesso di crescere dal punto di vista artistico: il suo lavoro,  infatti, soprattutto con “Cuori e Confini” è stato quello di asciugare, di togliere “michelangiolescamente” il di più e arrivare all’essenza delle cose. Con “A un passo da te” abbiamo lavorato in grande sintonia perché avevamo imparato tanto e in questo lavoro lo abbiamo messo in pratica con lui.
Avete collaborato con tanti artisti, che hanno reso ancora più speciale il progetto. Ci parlate anche di loro e di come siete riusciti a coinvolgerli nel vostro album?
L’incontro con altri artisti è stata sempre una nostra prerogativa, perchè momento di crescita umana e professionale per noi. Il live è un “luogo” prezioso perché ti permette di conoscere tante persone condividendo con loro palco e “retro-palco” e da lì stringere amicizie nuove o consolidare le vecchie. E’ stato così per “Cuori e Confini”, ospitando Papet Jali dei Massilia Sound System e Nandu Popu dei Sud Sound System, per citarne solo due. E’ stato così per “A un passo da te” dove abbiamo cercato ospiti e musicisti pugliesi che potessero, con il loro apporto, arricchire le canzoni una volta scritte. Abbiamo invitato così la sezione fiati di Manu Chao, tutta salentina, l’organetto di Claudio Prima, la voce e la chitarra flamenco di Tonio Corba -un francese di stanza in Puglia-, le percussioni di Roberto Chiga e la voce di Biggie Bash dei Boomdabash. Siamo molto contenti del lavoro che è venuto fuori.
Perché “L’amore è resistenza?”
Ci piaceva questa espressione molto evocativa in una delle canzoni più “politiche” del disco perché qui l’Amore è raccontato come resistenza alle mode del consumismo contemporaneo dove la precarietà dei legami umani è una delle conseguenze più evidenti, avendo fatto del rapporto con le cose, caduco ed effimero, il modello per i rapporti umani. In questa dimensione liquida della società moderna, dove tutto si sfalda, lo scandalo e l’eresia è l’Amore, non solo inteso tra due partner ma anche quello che rinsalda le amicizie, i rapporti tra le persone, i progetti facendoli durare nel tempo e che permette ad una comunità o, meglio ancora, all’umanità di progredire. Nel tempo liquido del mordi e fuggi non c’è spazio per l’idea di progresso, spazio vuoto del tempo da riempire lentamente grazie alle fatiche umane, piano dopo piano, dalle fondamenta al tetto. L’Amore è il motore di tutto questo, vero atto di resistenza: di fronte alle sirene contemporanee che incitano a sfaldare i rapporti, a distruggere i ponti, a licenziare le esperienze, a liquidare il passato, un legame che continua è rivoluzione. Il “Futuro ha un cuore antico” scriveva Carlo Levi. Ritornare a questo senso profondo di Amore è un atto politico, rivoluzionario.
Vi vedremo in tour?
Si. Siamo già in giro a portare sul palco il nuovo spettacolo live, molto potente ed emozionate con una scaletta nuovissima che accoglie tutti i brani di “A un passo da te”, oltre alle “hit” dei Crifiu. Per ogni aggiornamento seguite i nostri canali social facebook e twitter digitando crifiu e il nostro sito ufficiale www.crifiuweb.com. Ci vediamo in giro per l’Italia. A presto!
Egle Taccia
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