Nel febbraio 2015 ha pubblicato il suo ultimo album Guardare per aria, un disco collettivo cui hanno partecipato -tra gli altri- Niccolò Fabi e i Nadàr Solo, e l’ha suonato in giro in tutta Italia; ha prodotto il disco di Levante e la accompagna al basso durante il tour; si è trasferito a vivere in un posto nuovo con l’orizzonte più ampio. Ci siamo fatti raccontare da Bianco tutte queste belle novità e ci siamo fatti dire cosa ne pensa dei tecnici della musica.
Collabori spesso con colleghe e colleghi -all’ultimo disco Guardare per aria hanno partecipato Niccolò Fabi, Levante, i Nadàr Solo, Gionata del Teatro degli Orrori, Mr. T-Bone e Peter Truffa- con chi vorresti collaborare in futuro?
Beh devo dire che collaborerei molto volentieri di nuovo con gli stessi, perché mi hanno insegnato tanto e insieme ci siamo divertiti parecchio. Ci sono altri artisti con cui suonerei volentieri ma non si dice quali.
Hai portato Guardare per aria praticamente in tutta Italia, quale è la data che ricordi con più affetto?
C’è stata una data poco tempo fa a Modena davvero emozionante ma anche Roma, Milano, la nostra Torino e tante altre. È stato un bell’anno ricco di emozioni ed entusiasmo.
Di recente ti sei trasferito in una nuova casa “un posto dove l’orizzonte si è aperto tantissimo”, c’è qualcosa che ti manca di Torino e qualcosa che hai apprezzato ora che sei un po’ più lontano dalla città?
Sicuramente il bello è riuscire a percepire la sensazione di silenzio, partendo da quello si possono immaginare suoni e parole nuove.
Per scrivere canzoni hai una situazione preferita? (un certo luogo, una certa condizione…)
Mi piace farlo a casa al mattino, a casa mia, ma dipende da tante cose. Non saprei rispondere con precisione.
All’International Jobs Summit tenutosi a Tokyo è saltato fuori che le persone peggiori del mondo musicale siano i fonici “ nel 99% dei casi musicisti e dj falliti”; per quella che è la tua esperienza tra tutte le categorie di persone che lavorano nella musica c’è qualcuno con cui è più difficile relazionarsi?
Ahaha, no. I fonici fanno tanto per il concerto e come ti scegli dei musicisti che oltre ad essere bravi a suonare siano anche buoni compagni di viaggio, devi fare lo stesso con il fonico. Noi collaboriamo con Riccardo Parravicini e la maggior parte delle volte con Michele Nicolino. Il primo di grande esperienza (Fabi, Marlene Kuntz…) il secondo molto giovane ma con un grande talento e una grande voglia di migliorarsi. Siamo fortunati da quel punto di vista!
Alcuni tuoi brani sono stati in rotazione su MTV Generation; oltre a tv e radio nazionali, quali sono, secondo te, le occasioni migliori che un artista indipendente debba cogliere per arrivare a un pubblico più ampio?
Devo dire che i live sono ancora il mezzo più efficace per farsi conoscere dal pubblico ed è anche un buon modo per “misurare” come sta andando il progetto. I Like su Facebook non riesco a reputarlo un dato importante e reale.
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