Sappiamo bene che la musica italiana, a parte rare eccezioni, è difficilmente esportabile all’estero. Per questa ragione è davvero un piacere per me presentarvi l’intervista ad un’artista che invece ce l’ha fatta e che viene definita come una delle esponenti più internazionali del nostro panorama musicale. Vi sto parlando di Senhit, che oltre ad avere una voce strepitosa è anche una persona fantastica!
Vi do qualche informazione sulla sua biografia. Lei è nata e cresciuta a Bologna da genitori di origine eritrea, ma si dichiara italianissima, con una forte passione per il sound internazionale. Comincia la carriera artistica nei musical di Massimo Ranieri e di Disney on Broadway, che le permettono di calcare grandi palchi e viaggiare molto, portando con sé la curiosità e l’amore per la vita propri dell’Africa. Nel 2006 rientra in Italia ed inizia la carriera artistica da solista. Senhit ha lavorato con autori internazionali del calibro di Busbee, Steve Daly & Jon Keep (aka Tracklacers), Jamie Hartman e con i nostri Corrado Rustici e Maurizio D’Aniello, e si è guadagnata il supporto della WMA, agenzia digitale londinese, che cura, tra gli altri, Lady Gaga e The Kooks.
In questa chiacchierata ci parla del suo nuovo singolo, Living for the Weekend, che vanta la partecipazione di Marracash e la produzione di Brian Higgins (attualmente in studio con Kaiser Chief, Brian ha lavorato con Kylie Minogue, Pet Shop Boys e molte altre icone della scena inglese).  #Senhitlive è il suo tour invernale, che la vedrà in giro per l’Italia. Non perdete l’occasione di incontrarla dal vivo!
Se ti dico Stadio, Disney, Edizioni Panini e Massimo Ranieri, che periodo della tua vita ti viene in mente?
Caspita, mi stai dicendo duecento cose! (Ride n.d.r.) La cronologia non è correttissima, ma credo sia casuale. Sicuramente il comune denominatore di tutte queste esperienze è che sono state tutte bellissime, una dietro l’altra. Non posso dire che una è stata più bella dell’altra, perchè offenderei tutte le altre, ovviamente, ma non tanto loro specificatamente, ma lo stato d’animo che io ho sentito in quel momento, cioè rischierei di indebolirle. Invece è stato tutto stupendo, bellissimo, a cominciare dalla Disney, che è stato credo il musical più bello che abbia mai fatto nella storia dei musical e ne ho fatto tanti, eh? Però ho calcato questo palcoscenico con tanta superficialità, davvero con tanta arroganza, della serie chissà che sarà mai e invece wow, mi ha arricchita umanamente, artisticamente, mi ha fatta conoscere al grande pubblico di chi frequenta appunto i teatri internazionali, ho avuto l’occasione di conoscere grandi autori come Elton John, Tim Rice, quindi mamma mia! Poi ero molto giovane, perchè avevo diciotto anni, mi ero appena diplomata e avevo soltanto voglia e fame di lavorare, di cantare, di esibirmi ed ho cominciato con questo meraviglioso palcoscenico, quindi questa è stata certamente la più importante esperienza.
Ho letto che giochi a calcio. Com’è nata la passione per questo sport?
Avevo un fidanzato, da ragazzina, che era un insegnante di calcio per i bambini e non lo vedevo mai, perchè doveva sempre andare ad insegnare. Così un giorno gli ho detto: ” Sai che c’è? Vengo a giocare pure io!!” E quindi ho cominciato a giocare a calcio per amore, non per lo sport ma per questa persona, che credo mi abbia odiata quando mi ha vista entrare in campo, dato che ero l’unica “femmena”, che giocava a calcio con questi marmocchi. Poi io per carattere sono sempre stata una persona tanto dinamica, oltre al calcio ho fatto tanti sport, però poi il calcio è servito, perchè è stata anche la scusa per ingolosire la Panini, che è l’azienda che mi produce e distribuisce da tanti anni, che lavora con le figurine di calcio e che si è incuriosita di questo personaggio che non solo sapeva cantare, ballare, recitare, ma che sapeva anche giocare a calcio! Dicevano che non era possibile e quindi hanno deciso di mettermi in squadra, per rimanere in tema. Ho cominciato a giocare a calcio per amore, come ti dicevo, poi ho smesso perchè arrivavo a casa piena di lividi e un giorno mia madre mi ha guardata e mi ha detto: ” Allora, decidi! O giochi a calcio, o fai altro. Perchè una femmina che arriva a casa con le gambe tutte tumefatte non va bene!”. Così poi ho smesso, ma mi è sempre rimasto il pallino dello sport.
Com’è nata la collaborazione con Marracash?
E’ nata in maniera molto casuale. Prima di Marracash ho lavorato con Brian Higgins, che è il produttore di questo pezzo, Living for the Weekend, che è appunto il singolo che sto portando in radio da qualche settimana ed era, a mio avviso, già un pezzo molto bello così, nasceva già molto energico, molto pop dance, davvero molto orecchiabile; quando sono tornata in Italia, perchè lo abbiamo prodotto in Inghilterra, parlando con il mio manager e con il team abbiamo detto:”Perchè non ci mettiamo anche una voce italiana, magari un genere completamente diverso?” Allora abbiamo fatto una cernita, tra amici e addetti ai lavori, musicalmente parlando, ed è venuto fuori il nome di Fabio, che tra l’altro è siciliano, quindi ha l’animo e il cuore caldo della bella Sicilia, nonostante sia emigrato da anni a Milano. C’è stato l’incontro, a lui il pezzo è piaciuto tantissimo, anche lui aveva voglia di buttarsi sull’internazionale, mentre io avevo voglia di piantarmi e stabilirmi un po’ più spesso in Italia e allora mi ha detto: “Ma sai che mi piace e si potrebbe fare?” E così è nata la collaborazione e secondo me è stata la ciliegina sulla torta, visto che il pezzo già nasce in maniera inusuale, perchè è sì commerciale, ma è più pop-dance che propriamente pop e con l’aiuto di Marra, di Fabio, l’abbiamo reso un po’ più commerciale. Poi il video, sicuramente aiuta…L’appuntamento con Marracash è capitato in maniera casuale, ma volutamente abbiamo scelto lui!
Il tuo sound ti ha portata ad essere definita come la più internazionale tra le artiste italiane e a collaborare con i migliori produttori internazionali. La tua è quasi un’ eccezione per il nostro Paese. Secondo te, qual è la ragione per cui la maggior parte della musica italiana non è esportabile?
Perchè è troppo bella! Scherzo! Non è sempre così, quello che sto cercando di fare io è rendere internazionale la mia musica, nonostante sia italiana, e dunque portarla anche all’estero, grazie al fatto che canto in inglese e questo è certamente d’aiuto, perchè se ci pensi la Pausini che  si presenta in Sud America e canta in italiano fa sempre più fatica a circondarsi di pubblico internazionale, se canta in italiano!!! Quindi dico con parecchia presunzione, che sì sono italiana e sono anche molto fiera di esserlo e di mantenere le mie origini eritree, ma canto in inglese, perchè sicuramente è la lingua più musicale e anche la più ascoltata, visto che anche le radio italiane trasmettono sempre e solo musica internazionale. Questo non vuol dire che disdegni la musica italiana, anzi nel tour c’è anche un omaggio, ma che non ti dirò così vieni a vedere lo spettacolo (ride n.d.r.) e così lo scopri. L’Italia è il mio Paese di nascita, dove sono cresciuta e continuo a viverci e non mi muoverò nemmeno dall’Italia, però sono abbastanza convinta che la lingua inglese ad ora aiuti maggiormente ad ottenere visibilità universale. Aiuterebbe se anche la Pausini cominciasse a cantare le sue canzoni in inglese, come ho fatto io durante l’esibizione all’EuroVision a Dusseldorf, dove ho cantato la mia canzone Stand By in inglese, italiano, russo e tedesco. Questo aiuterebbe a spaziare un pochino, visto che si fa sempre molta fatica a voler lanciare la propria musica all’estero, oppure se si fa, si fa con la consapevolezza che chi ti viene a vedere sono gli emigrati che vivono fuori, ma arrivano dall’Italia. Poi abbiamo la musica lirica noi, quindi faremo sempre un po’ fatica.
Sei in tour, cosa dobbiamo aspettarci dal tuo show?
Un super spettacolo. E’ essenzialissimo, molto minimale ma bellissimo, divertente, poi io sono una casinara che ti schioda dalla sedia, ti fa ballare, cantare e divertire, ma nello stesso tempo ti fa anche molto emozionare, perchè io sono la prima che si diverte, che balla, che canta, che si emoziona tantissimo, perchè mi ricordo sempre che faccio il lavoro più bello del mondo e sono grata per questa cosa, ma soprattutto non lo dimentico. E’ uno spettacolo molto genuino, molto puro, molto spontaneo, non ci sono fronzoli ed è molto semplice. Sono fortunatamente circondata da un team eccezionale, perchè abbiamo lo stesso entusiasmo, partecipiamo, cantiamo e godiamo dello spettacolo come se cantassimo allo stadio di San Siro, con lo stesso entusiasmo e la stessa grinta. Mi piace davvero tanto, poi io faccio sempre fatica a promuovermi, ma è davvero uno spettacolo che si deve vedere, si deve parcheggiare fuori il corpo e portare dentro l’anima, perchè è bello, perchè è godibilissimo, senza fronzoli. Un’ora, un’ora e mezzo, tutto cantato in inglese, strizzo l’occhio alla musica italiana con una cover, genere pop rock-elettronico, poi c’è l’intensità e la passione di una bellissima ballad in inglese, che canto a cappella, chiedo silenzio, ma mi viene regalato automaticamente. E’ coloratissimo con un sacco di luci eccezionali! E’ bello, caldo, accogliente, familiare, fico!
Progetti in cantiere?
C’è fuori il singolo, poi sono in giro in tour e dopo le feste natalizie ricominciamo in Italia e poi spazieremo all’estero. Nel frattempo uscirà questo album, che racchiuderà questa bella esperienza del tour, probabilmente primavera 2016, e poi tante belle, belle, belle collaborazioni, di cui una molto allettante, ma non ti posso dire niente, e che appena sarà confermata sarete i primi a sapere. Ci saranno tante belle collaborazioni internazionali, anche italiane, perchè il progetto piace ed io mi sento molto positiva, sono una persona molto positiva e credo che il positivo porti positivo e le persone con cui lavoro sono davvero tanto attente a mantenere questo mantra e questa lezione, che non è poi neanche forzata e che funziona. Caratterialmente mi piace vivere le cose e conoscere gente, sono molto spugna e terribilmente viva, mi godo la vita, perchè ce n’è una sola e me la voglio vivere a pieni polmoni. Lo faccio anche nel mio lavoro, senza ammalarmi o avere un’ambizione tale come quelli che ammazzerebbero la madre pur di sfondare. Cerco di dare il mio contributo con grandi canzoni, grandi sorrisi e tanti momenti di serenità. Mi diverto e di conseguenza faccio divertire gli altri. Cerco di dare tutto quello che posso per metterti nelle condizioni di divertirti.
Siete stati travolti anche voi dal suo entusiasmo?
Ecco il video!
Egle Taccia
https://www.youtube.com/watch?v=NuUclsWph2U
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