Per la rubrica Best New questa volta diamo voce a un gruppo di 5 ragazzi di Perugia che fanno della buona e sana musica rock. Loro sono gli Elephant Brain, e questa è la loro intervista.
Enjoy!
Chi sono gli Elephant Brain? Ma soprattutto, avete proprio il cervello di un elefante?
Sarebbe un gran vantaggio a volte avercelo, in realtà purtroppo no. Gli Elephant Brain sono cinque ragazzi di classe 1992 che fanno musica, che hanno iniziato a suonare insieme, che hanno costruito uno studio di registrazione di fianco alla sala prove (dove abbiamo registrato l’ep e speriamo i lavori futuri) e che hanno deciso di dare il nome di “Elephant Brain” al loro progetto perché rispecchiava un po’ quello che cercavano di comunicare con la loro musica, una musica pesante ma riflessiva. Quindi ecco, più che una caratteristica fisica è l’intenzione che cerchiamo e che vogliamo dare al nostro progetto.
E’ uscito recentemente il vostro ep di debutto, dal nome omonimo…le 4 tracce scritte hanno a capo una sola mente del gruppo o scrivete tutti assieme?
No non hanno una sola mente dietro, se è anche vero che a volte magari c’è chi scrive maggiormente i testi rispetto agli altri, d’altro canto l’aria su cui andiamo a lavorare è fatta da tutti e poi soprattutto la fase finale è un lavoro di elaborazione comune.
Ho molto apprezzato, fra le 4 tracce disponibili, il singolo introduttivo “15 bis”, soprattutto per il ritornello davvero orecchiabile. Da dove nasce il titolo? E come mai dopo i vent’anni “c’è che si perde consistenza?”
Allora la storia vera è che era il provino numero 15 e Vincenzo, rifacendolo a casa in digitale con batteria (finta) e chitarre (ancora più finte), quando l’ha esportato per farcelo sentire in studio l’ha chiamato 15 bis. Poi il titolo ci è piaciuto e abbiamo iniziato a chiamarla sempre così. Quando dovevamo decidere i nomi, un po’ perché ci eravamo affezionati, un po’ perché ci piaceva, abbiamo deciso (e qui spiegazione più complessa) di lasciarla 15 bis proprio per il “viaggio” di cambiamento musicale che abbiamo affrontato in ognuno di noi, la crescita che come band abbiamo fatto. E per questo quindi è anche la prima traccia dell’ Ep . Tipo il nome di un autobus o di un qualcosa che ti porta da qualche parte e che sì, un po’ ti cambia.
Non è che c’è un’età in cui si perde consistenza, diciamo che c’è un’età in cui, e quella viene prima (quindi tipo dai vent’anni in giù), certe cose sono “giustificate”, per capirsi: il fare i “cazzoni” è giustificato dall’età. Poi invece si supera una soglia in cui è necessario prendersi delle responsabilità e guardare oltre i problemi, non farsi schiacciare dalle situazioni, prendere piena consapevolezza della propria vita e della propria esistenza: il non farlo provoca questa perdita di consistenza.
Apprezzata anche “Blu”; il testo lo si può applicare in differenti contesti, da quello amoroso a quello anche generale nella vita. A cosa si è pensato durante la scrittura di questa traccia?
Il taglio amoroso non era quello che avevamo in mente quando abbiamo scritto questa traccia, però effettivamente il testo si presta bene a diverse interpretazioni. Quello che ci ha spinto a scriverlo, visto che lo abbiamo messo anche come ultima traccia dell’Ep ma che in realtà è stata la prima canzone scritta, era la voglia di cambiare. Il rendersi conto di una realtà che ti incomincia a stare stretta, che ti lascia delle libertà che tu in realtà puoi prendere ma che poi ti lasciano intorno il vuoto, e questo può essere visto in tanti modi. Noi abbiamo cercato di declinarlo pensando anche a quella che è la scena musicale (le radio principalmente) che ci circonda. Quell’ “hai deciso tu” in realtà si può riferire sia a qualcuno, ma non a qualcuno “tu” persona, mia/o fidanzata/o, ma una presenza un po’ più inconsistente ma che comunque ti condiziona; oppure hai deciso tu, ha deciso la parte di te che però in realtà è la parte peggiore, quella che non ti fa fare quello che potresti fare veramente e che a volte ti fa fare la scelta sbagliata.
In conclusione, avremo modo di sentirvi in qualche modo dal vivo?
Sì, lo speriamo. Inizieremo a suonare da Marzo in poi, stiamo ultimando i pezzi nuovi che suoneremo in anteprima su tutte le date. Per le date ce la stiamo mettendo davvero tutta! Siamo arrivati a quota 198 email e non ci fermiamo. Stiamo contattando davvero chiunque, ma le risposte purtroppo per ora sono state solamente 3. Perciò l’invito che facciamo è: “Stai leggendo questa intervista? Conosci un gestore di un locale o sei uno che ci lavora? Oppure non sei niente ma puoi parlarci per conto nostro fino a sfinirlo? Grande, ti prego facci suonare! In cambio un’ora di musica, birrini a fine concerto e tanti abbracci e sorrisi da parte nostra”.
Scherziamo ma un po’ siamo anche seri, vorremmo suonare ma non è facile, stiamo puntando sull’aiuto del pubblico, sul vostro aiuto. Non vi deluderemo.
Se ci dicono che non ci deluderanno, allora meglio prenderli in parola!
Ricordiamo che gli Elephant Brain sono disponibili col loro primo Ep su spotify e in free download www.intoelephantbrain.com
In bocca al lupo, Elephant Brain!
Marco De Benedictis
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