Torna ALEX BRITTI con il nuovo album “IN NOME DELL’AMORE”  da cui prende nome il TOUR, che toccherà le città di PALERMO (22 aprile, Teatro Golden ore 21.00) e CATANIA (23 aprile Teatro Metropolitan, ore 21.00).
Il disco è caratterizzato da un nuovo sound, dove la chitarra elettrica sostituisce la chitarra acustica, ma senza mai perdere la vena pop che ha sempre contraddistinto il cantautore: è stato anticipato dal singolo “Perchè?”, un brano in cui Britti chiede “Perché? Molte donne NON denunciano la violenza subita. Perché?”, volendo anche dare un aiuto concreto alle donne vittime di violenza al fine di sensibilizzare alla denuncia.
Tutti i diritti di Alex Britti e della It.Pop del singolo, infatti, saranno destinati a WeWorld, una Ong mondiale che lavora da oltre 15 anni per difendere i diritti di donne e bambini in Italia e nel mondo. Il brano è accompagnato da un videoclip girato negli studi di Cinecittà Studios a Roma e utilizzato per la campagna di sensibilizzazione di WeWorld contro la violenza sulle donne. La regia è di Ivano De Matteo, al video hanno partecipato: Carolina Crescentini, Massimiliano Bruno, Francesco Montanari, Michela Quattrociocche, Anna Ferzetti, Andrea Delogu, Rolando Ravello, Caterina Shulha, Luca Lionello, Giulia Elettra Gorietti, Gian Marco Tognazzi, Fabrizia Sacchi e Vincent Riotta.
 
Così Alex Britti racconta il suo nuovo disco:
In nome dell’amore
L’amore è il tema conduttore di quasi tutto, quello che si ha per una donna, per la musica, per la chitarra, perché ancora mi piace pensare che sia la benzina di quasi tutto quello che facciamo.
Perché?
La canzone si spiega da sè, è un tema scottante, ho scelto il blues senza camuffarlo troppo, ho aggiunto anzi un coro dai riflessi gospel e poi spesso il blues spesso è stata musica di denuncia, di protesta.
Ti scrivo una canzone
Ironia a go go, parlo, scherzo, consiglio e rido, mi rivolgo ad una donna che mi sta a sentire a sprazzi, ironica e distratta, funky, soul, r&b, tutte le sfumature del blues.
Un attimo importante
Lo slancio di portare un po’ di blues e di jazz al festival di San Remo, una canzone d’amore classica che cerca di non perdere l’eleganza di certe sonorità.
Cinque petali di rosa
Ancora un po’ di jazz e di blues al servizio di una canzone, ritmo ed armonie sofisticate con parole dal sapore classico, la chitarra si fa da parte per lasciare spazio al resto suonando con parsimonia solo quando indispensabile.
Da questa parte del mondo
Un esperimento, tra canzone poesia e sogno, senza regole di stesura o cliché, un viaggio tra parole e chitarre.
Tra il Tevere e il blues
In ogni mio disco c’è sempre uno o più brani strumentali, tra il Tevere e il blues e lo spazio d’azione, in questo brano c’è un po tutto il mondo, jazz, fusion, qualcuno dice musica etnica, per me è sempre blues.
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