Disegnare un concerto è un po’ come trasporre nella realtà ciò che generalmente accade nella mente di un sognatore durante un live. Musica accompagnata da immagini che evocano momenti…se poi la musica è quella di Colapesce e le immagini sono quelle create da Alessandro Baronciani, il successo è assicurato.
Baronciani e Colapesce stanno infatti portando in giro il loro Concerto disegnato, che ho seguito nella seconda data catanese ( la prima delle quali sold out), tenutasi da Zo in collaborazione coi Mercati Generali.
Il Concerto Disegnato comincia con Colapesce che suona la chitarra con un archetto, mentre veniamo catapultati nel mondo delle immagini di Baronciani, che si susseguono e trasformano nello svilupparsi dei testi del cantautore siciliano.
Lo spettatore assiste ad uno spettacolo diverso, dove il centro d’attenzione non è più il cantante sul palco, ma il monitor alle sue spalle.
Egomostro viene rappresentato con dei visi coperti da cellulari, in una posa tanto cara alla nostra attuale realtà, dove la vanità ha preso il nome di selfie. Dopo tre brani iniziano le interazioni tra i due e col pubblico. Il feeling speciale che c’è tra gli artisti si palesa immediatamente. Colapesce chiede alla gente in sala chi tra i due stia piacendo di più e Baronciani dall’alto risponde spiegando che è come chiedere ad un bambino se vuole più bene a mamma o a papà. Si scherza anche sulla voce fuoricampo di Baronciani: “Sembriamo a Mai Dire Goal e Lorenzo sembra Teo Teocoli, tra l’altro ci somiglia. Lorenzo ti piace Teo?” “No!” E per un attimo sembra di essere stati catapultati all’interno de La Distanza, loro recente capolavoro a fumetti.
E’ il momento di Sottocoperta, che viene seguita da un cambio di chitarra in cui Colapesce cede la scena a Baronciani, chiedendogli di non raccontare la storia del gatto, ma l’artista non è dello stesso avviso. Subito dopo iniziano a scherzare col pubblico facendolo ridere, applaudire, esclamare, sotto un sapiente e divertente controllo disegnato.
Si prosegue con i successi del cantautore siciliano, visibilmente a proprio agio nella sua amata Sicilia, intervallati da momenti in cui emergono il sarcasmo tagliente di Colapesce e l’ironia pungente di Baronciani. Per farla breve, abbiamo riso tantissimo! Ma non solo. Un “Minchia le cose non cambiano mai” a fine brano, ci ha fatto un po’ pensare, ci ha fatto ricordare che Lorenzo la Sicilia la vuole raccontare sempre a modo suo. I due non potevano evitare di omaggiare l’Etna e Catania, parlando della famosa casa sommersa dalla lava e della dura lotta tra cemento e natura…narrazione accompagnata dalla sigla di Superquark, messa in sottofondo da Colapesce.
La versione di Baronciani del video di Maledetti Italiani si fa beffa dei fumetti, con il cantautore in versione Topolino e un “No, ti prego, non ti girare”.
Prima di salutarci con gli ultimi brani, Colapesce si è rivolto a Baronciani dicendo: “Sai che il prossimo tour lo faccio con ZeroCalcare? Contento?” “A me m’ha già chiamato Dente…”.
Si chiude con Restiamo a casa e L’altra guancia , uno degli spettacoli più interessanti del periodo. Unire musica e arte non è una novità, farlo con questa freschezza e leggerezza è invece originale e accattivante al tempo stesso.
Quei due insieme sono una forza!
Egle Taccia
http://credit-n.ru/zaymyi-next.html