Il punto è che del “Made in Italy” in verità non ci si stufa mai.
Ho scambiato quattro chiacchiere con Matteo Brancaleoni, grande interprete che si delizia in un omaggio alla grande canzone italiana.
Se vi volete sentire per qualche minuto italiani attraverso le immense canzoni che trascendono il tempo, non esitate a leggere questo articolo e ad ascoltare il suo meraviglioso album.
Come mai la scelta di reinterpretare dei grandissimi brani della canzone italiana invertendo la rotta rispetto ai cinque album precedenti?
Perché sono andato incontro a quello che mi chiedeva gran parte del pubblico che in questi anni è venuto ai miei concerti. E’ stata anche una presa di consapevolezza, una maturazione in un certo senso, il capire di valorizzare chi sei e le tue origini. Ed io sono fiero ed orgoglioso di essere italiano.
Perché hai scelto proprio questi brani? A quali sei particolarmente affezionato?
Li abbiamo scelti insieme al mio pianista Nino La Piana, che è il mio direttore musicale e arrangiatore di tutto il disco. Siamo partiti da una lista di duecento e via via siamo passati a scegliere quelli sui quali ritenevamo di poter lavorare di più sull’arrangiamento, sui quali avevamo più idee e potevamo giocarci senza stravolgere il senso delle canzoni, dare una nostra interpretazione. I criteri di scelta sono stati diversi: alcuni brani sono stati inseriti perché anche se vedono già una miriade di versioni, non potevano mancare, altri perché erano meno conosciuti, di altri ancora però non esistevano altre versioni oltre agli originali. Sono affezionato a tutti i brani in modo uguale, perché ci abbiamo lavorato tanto ed ognuno ha una sua atmosfera diversa. Se dovessi scegliere un brano sceglierei forse l’inedito che abbiamo scritto insieme a Donato Santoianni, “ Domani”, perché racconta tanto di me.
Che importanza hanno avuto le collaborazioni con i big della musica italiana come Renzo Arbore, Fiorello, Fabrizio Bosso e Melita Toniolo?
Grandissima, specialmente dal punto di vista di soddisfazione professionale. Quando personaggi di questo calibro si prestano a collaborare, ti esprimono la loro stima, è una grande emozione, un senso grande di gratitudine e riconoscenza, che mi fa sentire coccolato. Con quasi tutti loro, oltre la stima, c’ è anche un rapporto di amicizia sincera e questo è quello che mi piace di più.
Come pensi promuovere l’ album? Tour nazionale o internazionale o entrambi?
Magari tutte e due insieme! Ma realisticamente faremo le cose pian pianino, partendo dalla promozione dell’album e dai primi concerti del tour che toccheranno molte città italiane e qualche città europea.
Il videoclip di “ This is my life” è una sorta di omaggio al grande cinema di Fellini, dove affonda questo amore?
Amo moltissimo la poetica di Fellini. L’ho conosciuto studiando cinema all’Università di Torino. E’ molto vicina al mio modo di sentire le cose, un misto fra la goliardia che esorcizza una malinconia sempre presente legata al passato e all’osservazione delle debolezze e grandezze umane.
Progetti in cantiere?
Promozione dell’album e tour. Ci sono poi un bel po’ di brani che abbiamo scartato, ma già arrangiato ed anche registrato per questo disco. E’ prematuro ma un “Made in Italy” Volume secondo ha già iniziato a ronzarmi nella testa.
 
 
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