Mosso da una profonda passione per l’Italia e la canzone italiana, il cantante russo Alan si è trasferito nel nostro Paese accompagnato da un progetto musicale in cui crede molto. Il suo album Viaggio in Italia, che vanta collaborazioni con Al Bano, Riccardo Fogli, Pupo e Umberto Tozzi, è uscito lo scorso ottobre con l’obiettivo di ritrovare la semplicità e la bellezza della melodia italiana. Lo abbiamo incontrato in un soleggiato pomeriggio palermitano.
So che abiti in Italia e studi la nostra lingua. Come ti trovi? Come va con l’italiano?
Mi trovo benissimo e sono felice di vivere in Italia, abito vicino Firenze. Il mio italiano non è ancora perfetto ma sto imparando. Quando sono venuto in Italia, dalla Russia, circa due anni fa, parlavo con tutti in francese, ma adesso lo sto mettendo via via da parte per far spazio all’italiano. Lo trovo più facile perché suona bene!
Il tuo album, Viaggio in Italia, è uscito ad ottobre. È un progetto particolare in quanto presenta canzoni cantate in italiano, alcune in russo, e altre in cui le due lingue si alternano. Da dove nasce l’idea di realizzare questo progetto?
Da piccolo ascoltavo tutti i successi italiani degli anni ’80 e ho amato la musica italiana e l’Italia, da lontano. Questo progetto per me è la realizzazione di un sogno, perché gli artisti con cui abbiamo realizzato tutto ciò erano proprio quelli che ascoltavo quando ero piccolo. Tanti anni fa i cantanti italiani hanno avuto successo in Russia, oggi sono venuto io dalla Russia per farmi conoscere e collaborare proprio con quei cantanti, e sono stato il primo a fare questo.
A proposito di questo, vorrei chiederti cosa pensi della passione del popolo russo per la musica leggera italiana. Si dice che le canzoni italiane siano state una fra le prime cose ad arrivare in Russia tramite la televisione, grazie alla trasmissione del festival di Sanremo. Sei d’accordo con questa interpretazione? Pensi ci sia dell’altro?
Sono d’accordo. Certamente ci sono molti altri motivi, in particolare, per come la penso io la melodia italiana è bellissima ed estremamente orecchiabile. I brani che hanno avuto successo in Russia erano semplici e arrivavano direttamente alla gente, perché parlavano di cose vere e vissute, come l’amore. E poi, culturalmente, l’Italia per la Russia è stata sempre il massimo. Io vengo da Vladikavkaz, nel Caucaso, dove ci sono moltissimi ristoranti italiani, per esempio. Quando ci trovavamo là con Riccardo Fogli, io stesso sono rimasto senza parole nel vedere quanti giornalisti, e perfino alcuni camerieri, parlassero italiano perfettamente. Riccardo e gli altri musicisti italiani si sono sentiti davvero a casa.
Nella tracklist del tuo album spiccano sicuramente le collaborazioni con i grandi della musica leggera italiana: la cover Gloria, che hai cantato insieme a Umberto Tozzi, e i brani inediti che canti con Riccardo Fogli, Al Bano e Pupo. Con Al Bano e Tozzi hai anche realizzato dei videoclip disponibili su youtube. Ti va di parlarci di queste collaborazioni?
Sono tutti e 4 delle grandi persone e mi sento fortunato e onorato di aver potuto lavorare con loro. Di tutti mi ha colpito soprattutto l’umiltà, la semplicità. Per me è stata come una scuola, ho imparato moltissimo da loro, non solo sulla musica ma anche sulla vita, attraverso le canzoni che abbiamo cantato insieme. Ho proposto io ad Umberto di duettare su Gloria, una canzone che ascoltavo moltissimo da bambino, e lui ha accettato con entusiasmo. Ero molto stupito, invece, quando Pupo mi ha presentato il testo della canzone che ha scritto per me, “Sempre”. Mi rispecchio profondamente in questo brano nonostante io e lui ci conoscessimo da appena un mese. Le canzoni che canto con Riccardo e Al Bano, “Dimmi cos’è l’amore” e “L’amico cos’è”, entrambe inedite, riguardano temi che sento molto vicini, come l’amicizia, la fratellanza, l’amore. Valori importanti nella vita quanto nel nostro lavoro.
C’è un tour in progetto per portare in giro “Viaggio in Italia” dal vivo?
Ci stiamo lavorando. Per ora ci stiamo concentrando sulla promozione perché farsi conoscere è importante. ma sicuramente ci sarà una tournée.
Quali sono, in definitiva, le tue aspettative e obiettivi in relazione a questo progetto?
Vorrei che la gente capisse quello che voglio trasmettere. Il mio obiettivo non è diventare una star. Ho realizzato il mio sogno di cantare insieme agli artisti con i quali sono cresciuto e vorrei che il pubblico capisse questo. Le canzoni dell’album sono canzoni orecchiabili, e in questo momento in cui la musica sta cambiando, il genere della musica leggera si sta perdendo. È giusto che la musica vada avanti ma senza perdere le proprie fondamenta. So che il contenuto del mio album non rappresenta una novità, ma mi piacerebbe che mostrasse alla gente ciò che non deve essere perduto.
Articolo di Giuseppe Tancredi
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