I Pagliaccio quest’anno sono stati parecchio impegnati.
Sanremo 2015 li ha visti cimentarsi con un diario day by day in esclusiva per Mtv New Generation.
Lo scorso Luglio 2015 hanno vinto il Premio MEI come “Band rivelazione nazionale con il miglior live della stagione 2014/2015”.
I Pagliaccio portano in giro per il territorio nazionale il loro cantautorato, scrivono e raccontano di personaggi quotidiani incrociati distrattamente al supermercato, in ascensore, in fila alla posta, ai concerti e filtrati, centrifugati e riproposti come tipi umani attraverso la lente dell’introspezione in ottica quasi psicologica.
E oggi con grande piacere li ho intervistati in occasione dell’uscita del singolo Amore Cieco presentato con un Dialogo al buio presso l’Istituto dei Ciechi di Milano.
Qui l’intervista!
I vostri due dischi EroIronico e La Maratona, nonostante seguano lo stesso filo conduttore per quanto riguarda la vena cantautorale, hanno delle differenze sensibili all’ascolto. Il primo forse più ironico e divertente, il secondo più riflessivo. E’ stata una scelta voluta, sia nelle tematiche che nelle sonorità?
Direi di no, o meglio, non è stata decisa a tavolino. Il primo disco è forse più scanzonato, ma credo che l’approccio ironico nei testi sia rimasto intatto, forse meno diretto si. Per quanto riguarda la scrittura secondo me c’ è stata una crescita nella direzione della forma canzone, e magari questo può aver portato a meno “immediatezza” all’ascolto! Però La Maratona rispecchia una fase di crescita, che è sicuramente ancora in essere!
Pagliaccio ha sempre scritto e raccontato di personaggi quotidiani incrociati distrattamente al supermercato, in ascensore, in fila alla posta, ai concerti ecc… la semplicità ma anche l’assurdità di determinate situazioni reali sono la vostra musa ispiratrice. Insomma, pensate che gli stessi protagonisti dei vostri brani possano farvi riflettere e insegnare qualcosa anche a voi?
Si, è tutta una sorta di (auto)terapia, si esorcizzano i fantasmi e i tabù trattando le nostre debolezze utilizzando i tipi umani, e spesso è proprio da loro che impariamo… e poi crescono un po’ con noi, anche se per l’ascoltatore rimangono sempre gli stessi .
Io ho imparato il balletto del bellissimo video di Irresponsabile ,mentre voi con questo singolo siete stati inseriti nella compilation de La Tempesta Dischi. Chi è tra voi il più irresponsabile?
Sei sicuro di averlo imparato? Ti vorrei vedere sotto al palco per una piccola dimostrazione! Noi non lo abbiamo mai veramente imparato, e abbiamo costretto i registi a ripetere la scena per 5 ore consecutive!! Quindi la danza non è decisamente il nostro futuro.
Ognuno dei tre ha i suoi lati oscuri, funzioniamo assieme perché riusciamo ad integrarci bene a vicenda. E per il solo fatto di scegliere di fare questa vita, siamo tutti e tre pienamente irresponsabili!
A luglio avete vinto il Premio MEI come “Band rivelazione nazionale con il miglior live della stagione 2014/2015”. Un ulteriore traguardo l’avete raggiunto nella campagna di musicraiser per poter finanziare l’uscita de La Maratona. Ma voi questa maratona l’avete compiuta realmente, allenandovi e sudando sette camicie. Come è nata quest’idea sportiva, divertente, ma geniale? Com’è stata quest’esperienza?
E’ nata per una sorta di scommessa simbolica. Non ci piace mai fare le cose senza pensarci su, per cui abbiamo voluto mettere sul piatto la nostra fatica, simbolicamente rappresentata dalla maggiore delle fatiche umane , per ringraziare i nostri fan di averci sostenuto così calorosamente al traguardo di Musicraiser. Ed era un po’ simbolico della vita di fatiche che fa una band emergente per farsi ascoltare. L’esperienza è stata estremamente bella e faticosa: l’apice degli allenamenti è coinciso con l’inizio del tour de “La Maratona” per cui conciliare viaggi e corse è stato davvero faticoso. Come ovviamente iperfaticosi sono stati i 42,195 metri per le strade di Milano. Ma l’emozione è stata grandissima…tagliare quel traguardo assieme e suonare ha voluto dire molto per noi, e siamo stati davvero felici di averlo fatto!
Come nasce la collaborazione con Ex-Otago nel singolo Amore Cieco? E con Bianco in L’occasione?
Dalla nostra passione per la loro musica. Sono due tra i progetti “emergenti” che abbiamo ascoltato ed apprezzato di più, eravamo amici di entrambi già prima ed abbiamo chiesto loro di collaborare e loro hanno acettato. E’ stata per noi una grandissima soddisfazione, anche perché i due featuring si sono concretizzati in modi molto diversi: con Bianco è stato “un rapporto a distanza”…gli abbiamo mandato il brano con il buco per la sua parte e lui ci ha rimandato indietro il pezzo integrato del suo lavoro…che ci ha lasciato subito perplessi, e poi soddisfattissimi perché sembra quasi che lui abbia fatto il Pagliaccio e noi il Bianco, a livello di testo: più “riflessivi” noi e più goliardico lui.
Con gli Ex Otago invece è stato diverso, abbiamo costruito assieme il brano che si muoveva sul mio testo e su una impostazione ritmica, ma che è stato ribaltato nella linea melodica della voce da Maurizio e ricostruito dal punto di vista dell’arrangiamento insieme sempre a Maurizio e ad Ale Bavo, nostro produttore artistico. E’ stato un parto più lungo e complicato ma estremamente bello…una collaborazione in cui il processo è stato significativo ed importante quanto il prodotto.
L’ 8 ottobre entrerà in rotazione su tutte le radio il singolo de La Maratona Amore Cieco, che narra di un amore non comune ma non per questo diverso o addirittura da considerarsi un non-amore, perchè non basato sulla bellezza visiva e su canoni estetici, ma piuttosto sul tatto. Avete organizzato così a Milano, lo stesso giorno, la presentazione del singolo presso l’Istituto dei Ciechi. Un’iniziativa straordinaria che unisce musica e sensibilizzazione a una problematica non spesso trattata. Come è nata quest’idea? Di cosa si tratta concretamente?
Conoscevamo la realtà di “Dialogo nel buio” e le attività che propone ed eravamo molto curiosi, così abbiamo pensato che sarebbe stato davvero bello presentare questo brano, con questa tematica, proprio così, con un Rimuovi immagine in evidenzaesperimento inedito di concerto totalmente al buio. Lo abbiamo proposto e l’Istituto per Ciechi di Milano ci ha aiutato a mettere in piedi la cosa. Anche per loro si tratta di un esperimento mai tentato prima. Abbiamo fatto diverse prove sia in saletta da noi che direttamente lì sul posto, e oltre che curare l’aspetto tecnico dell’esecuzione ci siamo preoccupati di neutralizzare qualsiasi fonte luminosa dal nostro palco, cosa tutt’altro che facile, ma necessaria per ricreare davvero il buio assoluto. Siamo fiduciosi, e speriamo in bene!
Marco Aprigliano
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