Dal 15 al 20 agosto, all’interno della splendida cornice del Teatro Antico di Taormina si è svolta la rassegna Taormina Opera Stars, organizzata dall’Associazione Aldebaran e con la direzione artistica di Enrico Stinchelli. E’ stata messa in scena l’Opera con tre stupendi spettacoli di Giuseppe Verdi (Nabucco, Traviata, Aida) ed organizzati tre splendidi concerti (La Nona sinfonia di Beethoven, il Galà “L’Italia InCanta” e lo spettacolo classico/rock “The Rite of Rock”).
Urbanweek è stata presente a due delle serate in programma: La Traviata e The Rite of Rock.
Due spettacoli completamente diversi ma allo stesso tempo spettacolari nella loro innovazione ed originalità.
Inizio col raccontarvi l’Opera: La Traviata.
Innovazione ed originalità, come vi dicevo, sono stati gli ingredienti principali della regia di Enrico Stinchelli. Infatti la Violetta, ragazza costretta dal padre a prostituirsi all’età di 14 anni, messa in scena a Taormina ed interpretata per il primo atto da Natasha Dikanovich, si presenta sul palco completamente nuda, di spalle, davanti allo specchio, pronta per essere vestita di quella che forse non era la veste che avrebbe voluto scegliere, se avesse potuto, se le fosse stata concessa una possibilità. La scena ha destato la curiosità di molti, ma non è stata affatto volgare; un nudo semplice e di grande effetto, che sembra non aver fatto storcere il naso a nessuno.
La regia continua a stupire durante la serata, perchè per la prima volta nella storia vanno in scena non una, ma ben quattro diverse Violetta (oltre alla DikanovichCarolina Varela, Eva Corbetta e Tea Purceladze), una per ogni atto, scelte in base alle caratteristiche vocali delle soprano, nessuna delle quali spicca però per dizione, anche se tutte hanno reso una bellissima interpretazione. Magnifici sul palco Alfredo, interpretato dall’eccezionale tenore Young Min Oh e Germont, interpretato dal baritono Pietro Terranova, che ha ricevuto una vera e propria ovazione da parte dei 4.000 spettatori, presenti al teatro. Sicuramente il migliore tra tutti!
Tra calici (e cuori) infranti, richieste di sacrificio, umiliazioni pubbliche (con tanto di soldi lanciati addosso, per saldare il debito), è stato interessante l’intermezzo di danza moderna, che ha sdrammatizzato un po’ l’atmosfera. Il finale è stato intimo, ma maestoso nella sua eccezionale interpretazione.
Dietro l’obelisco si nascondeva il Maestro Silvia Casarin Rizzolo, ottimo direttore d’orchestra, nonostante qualche difficoltà degli archi, che a fine spettacolo si è palesata al pubblico, raccogliendo numerosi consensi.
Tra le comparse, anche la partecipazione di Bruno Torrisi, il Commissario Licata di Squadra antimafia.
 

Taormina, successo per "La Traviata" senza veli messa in scena da Stinchelli
Il secondo spettacolo della rassegna, “The Rite of Rock”, ha mostrato anch’esso le caratteristiche di cui vi parlavo sopra: anche qui innovazione e originalità l’hanno fatta da padrone. Uno spettacolo, nel senso proprio del termine, che ha lasciato tutti entusiasti e a bocca aperta. Giovanni Sollima, violoncellista e compositore, accompagnato da un secondo violoncello di Monika Leskovar, al pianoforte da Giuseppe Andaloro e da Giuseppe Gullotta, ci ha portati ad esplorare in una chiave decisamente insolita, la musica del ‘900, da Stravinsky fino al rock progressive dei nostri giorni. Dal Barocco all’Heavy Metal, abbiamo assistito a virtuosismi di ogni tipo. I due pianoforti erano disposti uno di fronte all’altro, in un incastro simmetrico, di notevole impatto. Le esecuzioni, divise per blocchi, sono state eccezionali ed interpretate con una precisione ritmica incredibile, nonostante la velocità nel cambio degli strumenti ed un’operazione di sincronismo tra i due violoncellisti, quasi al cardiopalmo. Velocità, precisione ed esecuzioni di altissimo livello sono gli ingredienti perfetti di questo spettacolo, dove a colpi di King Crimson, Area, Ravel, Nirvana e tantissimi altri, si è raggiunto l’apice con la stupenda esecuzione di “Bohemian Rhapsody” dei Queen (di cui è stata eseguita magistralmente anche “We Will Rock You”), per poi concludere con un numero indefinito di bis, visto che il pubblico non voleva proprio lasciarli andare via. Meravigliosi!

Egle Taccia

 
 
 
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