I ragazzi di Lanciano ancora una volta hanno stravolto il pubblico con la loro musica provocatoria, ma popolare, diretta e violenta, come uno schiaffo in faccia mentre si dorme.
Il Management del Dolore Post Operatorio è oramai una garanzia nel panorama musicale nazionale, non solo per i tre dischi uno più valido dell’ altro, ma anche per i loro concerti sempre coinvolgenti con quella giusta attitudine trasgressiva che li ha sempre caratterizzati. Difficile inserire il Management in un genere musicale. I testi di protesta e la loro furia sul palco li farebbero avvicinare al punk, ma la profonda vena cantautorale così sincera porta l’ascolto ad un livello superiore, di riflessione.
Al Bisboccia Fest di Carnago, il meteo, quasi come segno del destino, ha permesso una perfetta uscita del live. In opening act, carichissimi come sempre, gli Io?Drama, capitanati dal front man Fabrizio Pollio, propongono un mix di passato e presente, da Musabella ad Il sasso e lo stivale. Tra l’altro è appena uscito il video clip del brano Uno alla volta. Ininterrottamente un brano dopo l’altro e per finire i saluti.
Un interminabile cambio palco, e quando tutto è pronto, si parte con il singolo Scimmie dal ritornello perfetto per scaldare l’atmosfera. Il Romagnoli non ha mai esitato a saltare e sfogarsi con estrema disinvoltura, e così fa al Bisboccia Fest. Vieni all’inferno con me ormai tra i fans è un tormentone. Inaspettatamente arriva Hanno ucciso un drogato, spaccando il ritmo incalzante dei primi due brani. Una scelta ottima per riportarci al riflessivo Mc Mao. Riaccendono però il fuoco con La pasticca blu. A seguire, ancora dall’ultimo disco I love you, Le storie che finiscono male, Per scrivere un curriculum e Per non morire di vecchiaia. Il vero delirio tra il pubblico arriva con Norman, dal sublime disco Auff!!. Anche il frontman della band si lancia tra il pubblico sorretto in aria dalle mani dei fans. Penso che Luca preferirebbe a sto punto cantare fra il pubblico, divertirsi nel pubblico. Forse gli è scomodo parlare da sopra un palco. Il Management parla dritto in faccia e senza peli sulla lingua. Nulla di costruito, nulla di artificioso. Il Management è una danza catartica. Signor Poliziotto non lascia spazio a mezzi termini. Noi le bombe ce le abbiamo testa. Non c’è nulla di più vero di questo brano. Un susseguirsi di immagini reali, forti, spunti di riflessione. Il bisogno è padre d’ogni sogno. Si prosegue con Il cantico delle fotografie, Se ti sfigurassero con l’acido, praticamente cantata in coro dal pubblico. E poi Irreversibile che fa scatenare ancora una volta danze implacabili. Giullari e saltimbanchi medievali è l’immagine più credibile per ricreare la scena, soprattutto perché parte subito Auff!!. Bukowski di birra non ne beveva, al Bisboccia non si fa altro. Ancora una volta un ritorno al passato col Numero otto in una versione arrangiata con una batteria con un groove più incalzante, sicuramente più adatta a un concerto dal vivo. Lasciateci divertire dà una scossa, tutti di nuovo a saltare. Luca è di nuovo sospeso per aria sulla testa di tutti. Vuole appunto divertirsi. I love you non è mica il disco dell’odio e della rabbia col sorriso? E per finire Oggi chi sono e Pornobisogno. Non poteva esistere un’accoppiata migliore. L’amore regna, e Luca vorrebbe bagnarci o forse benedirci tutti col microfono. I suoi gesti trasgressivi sono inequivocabili. Sale l’adorazione del Bisboccia Fest per il Management. Il concerto è concluso. Uno schiaffo in faccia mentre si dorme. Il Management del Dolore post Operatorio sveglia, punge, sconvolge, ma fa pensare. Il Management tira schiaffi sorridendo, accarezza sputando in faccia, è incoerenza e sincerità.
Marco Apri