Abbiamo incontrato i Metrò, band aquilana composta da Antonio Sorrentino alla voce, Luigi Tarquini alla chitarra, Federico Fontana al basso e Marco Fiorenza alla batteria, in radio dall’ 8 Maggio con “130 volti”, brano che ha vinto l’ ultimo Festival di Ghedi e che parla di persone che reagiscono alle difficoltà e alle ingiustizie, come le vittime di femminicidio.
Sono stati chiamati lo scorso anno ad aprire il concerto dei Nomadi a Novellara per un tributo ad Augusto Daolio.
Vedono l’eventuale partecipazione ad un Talent show come una possibilità (da prendere però con le pinze) e attendono di pubblicare il loro primo album.
Il nuovo singolo “130 volti”, disponibile dall’8 maggio, è una canzone che parla di come reagire alle ingiustizie e alle prevaricazioni. C’è un episodio particolare che ha ispirato gli autori a comporre questa canzone?
Si, il brano vuole ispirarsi a un episodio del 2013. “130 volti” sono i volti delle donne che sono state, purtroppo, vittime del femminicidio in quell’anno. In realtà questa canzone vuole lasciare un messaggio positivo, che è quello di riprendersi in mano la propria vita, perché vale la pena viverla. Io credo che dove ci sia violenza, non ci sia amore.
“130 volti” ha vinto l’ultima edizione del Festival di Ghedi. Quali sono i prossimi concorsi e le manifestazioni musicali a cui volete partecipare?
In questo momento siamo tra i 12 finalisti del Festival Show, che ci vedrà impegnati in un Tour estivo un po’ in tutto lo stivale, con l’ultima tappa all’Arena di Verona. 
Vi piacerebbe partecipare ad un Talent show?
Considerando i tempi in cui ci troviamo non lo escludiamo. I Talent show offrono una vetrina consistente ed immediata. È pur vero che tutto ciò si può ritorcere contro col finire nel dimenticatoio, per cui è una decisione che va presa con le pinze.
Nel febbraio 2014 avete aperto il concerto dei Nomadi a Novellara (RE) durante il XXII tributo ad Augusto Daolio, davanti a più di 7 mila persone. Che ricordo avete di quella serata?
Quando abbiamo ricevuto la telefonata per partecipare a questo evento non volevamo credere al fatto che un gruppo così importante per la musica italiana come i Nomadi ci stesse dando questa possibilità. E’ stata un’ esperienza fantastica potersi esibire davanti a 7 mila persone. Costruttiva sia da un punto di vista professionale, ma utile anche nella nostra crescita come band, perché avevamo l’occasione di poter avere a che fare con dei musicisti unici.
Qual è il rapporto che vi lega al produttore Francesco Tosoni?
Francesco è un po’ il nostro mentore. E’ stato colui che sin da subito ha creduto in noi. Nell’ultimo periodo oltre al rapporto professionale si è creata anche una bella amicizia tra di noi. Il nostro è un lavoro di squadra, ognuno mette il suo, ma senza l’aiuto di Mister Tosoni non avremmo ottenuto questi risultati.
State lavorando al vostro primo album dove ci saranno, oltre “130 volti” e “La parte più debole”, altri brani inediti?

Si, sarà un album interamente di brani inediti, dalle tematiche più varie e dalle sonorità internazionali. Abbiamo avuto già modo di anticipare qualcosa nei nostri live, come al “Roxy Bar” dal nostro caro amico Red Ronnie. Attendiamo con ansia che venga pubblicato.
Fabrizio De Angelis
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