Ho da poco incontrato i Neodea, band milanese, che il 15 gennaio scorso ha pubblicato il suo nuovo EP Paralleli. Sono una di quelle poche band italiane, che a suon di riff sono riuscite a varcare i confini nazionali e ad arrivare a farsi apprezzare addirittura negli Stati Uniti. La loro musica è rock puro e tradizionale. Il primo singolo estratto, Seta, racconta di come l’amore riesca a curare anche i cuori più tormentati.
Ci raccontate dei vostri inizi?
Non è stato un inizio diverso da quello di tutte le altre band… 4 persone, una passione comune – quella della musica – ed una partenza con lo scopo di fare Rock inedito rigorosamente cantato in Italiano.
Diciamo che è talmente usuale da sembrare il banale inizio di un qualsiasi progetto musicale…
Poi le prime prove, le prime idee, i primi brani che iniziavano a convincerci e tante tante tante serate a suonare e ri-suonare le nostre prime “canzoni”… la sensazione che stavamo facendo qualcosa di bello, almeno per noi, e che meritava di essere portato avanti con enorme passione e dedizione.
Pensare che, ormai, sono passati dieci anni…
Come siete riusciti a varcare i confini nazionali ed arrivare addirittura negli Stati Uniti, dove vi hanno definiti “ una band di Seattle, nata in Italia”?

E’ nato tutto dopo aver conosciuto Jonny Smoke, artista americano con cui abbiamo avuto l’onore ed il piacere di condividere il palco durante un tributo a Layne Staley, evento nato con le forze e la volontà di Alex Raven Colombo (fondatore e testa di serie della Sludge Factory Co., la crew di cui facciamo parte)
Grazie a questo incontro abbiamo iniziato ad avere contatti con la città di Seattle e con fantastiche persone che sarebbero diventate per noi, la nostra seconda famiglia… quella americana.
Una battuta buttata lì, senza pretese, raccolta da Jonny, Jamie Richards (Emerald City musician network) e Garth Hokersmith (leader dei THE PEOPLE NOW), che ci hanno organizzato un mini tour di 5 date nei locali storici di Seattle e dintorni.
Dobbiamo tutto a loro, persone che hanno creduto in noi e nella nostra musica, tanto da presentarci ad uno degli studio più conosciuto degli Stati Uniti…
poi la fortuna.. essersi trovati lì al momento giusto, aver dato il 110% sul palco e nel provino che poi ci ha garantito il contratto con la London Tone Records, la possibilità di poter lavorare nei London Bridge Studio con un colosso della musica mondiale come Jonathan Plum per la realizzazione di DIRETTA TV.
Tutto quello che abbiamo sognato per una vita si è realizzato concentrato in quei pochi giorni, ed è un’esperienza che rimarrà in noi per sempre.. nessuno potrà mai togliercela.
È stato come rinascere musicalmente e psicologicamente.
 Perché, secondo voi, vi considerano più americani che italiani?
Forse per il tipo di musica che facciamo, forse perchè anche noi ci sentiamo più americani in fondo.. musicalmente parlando, s’intende.
Non so dare una vera spiegazione a questa cosa… ma ci lusinga parecchio.
Probabilmente il nostro modo di fare musica si avvicina molto al loro… “cerca un sogno e lavora duro per ottenerlo… con estrema umiltà, perchè c’è da imparare da qualunque persona che incontri”.
Ci parlate di “Paralleli” il vostro nuovo Ep?
Paralleli è una storia, è la nostra storia!
Un cammino lungo dieci anni che ci ha portato ad essere quello che siamo. Abbiamo avuto la fortuna di incontrarci, di diventare fratelli e di poter condividere la nostra passione.
Il disco si compone di 4 inediti, canzoni che abbiamo scritto nel corso di questi anni, dalla riedizione di due dei brani che ci hanno regalato più emozioni nella nostra carriera e da un regalo, fatto da un nostro carissimo amico (Pier Ferrari, polistrumentista e genio musicale) che dopo aver sentito uno degli inediti, Paralleli, ha voluto remixarlo. Il risultato è stato talmente bello che non poteva non  essere pubblicato!
I brani sono stati scritti in periodi diversi, non c’è nulla di studiato per un’uscita discografica e non seguono un vero filo logico, se non, come dicevo, quello di rendere partecipe il pubblico di quanto abbiamo vissuto in questo periodo della nostra vita.
 Seta, il vostro ultimo singolo, è una storia d’amore struggente, ce ne parlate?
E’ molto difficile, per me, parlare di questa canzone.
Seta è il racconto di un amore adolescenziale, uno di quelli puri ed innocenti.
Seta è una storia vissuta in prima persona, la perdita di un’amica, di una confidente, di una persona con cui sorridere e ridere, di una persona da guardare negli occhi mentre ci si domanda perchè non si riesce a distogliere lo sguardo.
Seta è una data.. una notte… una strada ed una macchina.
Seta è il racconto di quando sono diventato grande, consapevole di non essere  invincibile, ma di essere solo un uomo… un uomo che  si è reso conto di cosa significhi conoscere l’amore nella maniera più terrificante che la vita potesse riservargli.
 Dove potremo ascoltarvi nei prossimi mesi?
In tutti i vostri lettori Mp3! Ahahahah
Scherzi a parte, stiamo lavorando per ripartire con i Live.
Dopo due anni intensi abbiamo preso una breve pausa per ricaricare le batterie e poter ricominciare a macinare date.
Di sicuro saremo presenti al Memorial per Layne Staley l’8 aprile prossimo, ma sicuramente ci sarà qualche sorpresina prima di quell’evento.
Stay tuned!!
Vi lascio con il video di Seta.
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Egle Taccia
 
 
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