Generalmente le persone comuni quando vanno in viaggio tornano sempre con delle belle foto e tanti souvenir. Questo di sicuro non capita a loro, visto che di solito dai loro viaggi tornano con un album nuovo e qualche nuova collaborazione. Era accaduto con la precedente tappa in Islanda da cui è nato l’album La giostra, che ha portato con sè le forti influenze musicali del luogo, prime tra tutte quelle dei Sigur Ròs, ed è accaduto anche in questa occasione, visto che sono tornati dalla Scozia con un album nuovo, Nel posto giusto, e nuovi ospiti, tra cui Chris Geddes dei Belle and Sebastian. Che usino la musica per andare in vacanza? Eh si, avete già capito che oggi vi racconterò il concerto de Il Disordine delle Cose.
Preparate le valige perchè per cominciare il viaggio insieme ai nostri amici “disordinati” si va in un posto esotico! Il live infatti parte forte con il brano più trascinante dell’ultimo album, Hawaii. I suoni prog- rock del pezzo, che portano al massimo le caratteristiche di quasi tutte le tracce del nuovo disco, si fanno sentire ed accendono il pubblico. Poco dopo la musica assume contorni più intimi e non mancano brani dei vecchi lavori della band.
Le sonorità ed i testi del gruppo evocano posti magici, luoghi lontani e solitari, dove perdersi in mille pensieri. E’ questo quello che generalmente accade ad un loro concerto, ci si perde nella musica e nel disordine che creano nelle certezze di chi ascolta. Il disordine e lo stupore derivano soprattutto dal non sentirsi esattamente nel posto giusto; infatti, l’originalità dei suoni esplorati dalla band è talmente lontana da quello che è la musica italiana oggi, che si potrebbe giurare di essere stati trascinati in qualche bosco incantato del nord europa. In questo perdersi e viaggiare il pubblico è aiutato da quei momenti dove le canzoni invece di finire si trasformano in melodie sognanti e dove è predominante la magia del violoncello di Mattia Boschi, supportato da un ottimo lavoro di arrangiamento operato dalla band, che lo rende spesso protagonista di sperimentazioni che parlano la lingua degli elfi. Vorrei, potrei, dovrei fare attenzione ad ogni piccolo dettaglio, ma no, non ci riesco ed anche io mi perdo nei suoni e finisco a viaggiare chissà dove.
Quella del Disordine delle Cose è indubbiamente una musica ricercata, che porta l’ascoltatore a rendersi subito conto di avere di fronte un lavoro artistico di alto livello. Pezzo preferito del live? Sicuramente Un ponte sul fiume!
Purtroppo come tutte le cose belle, anche questo concerto giunge al termine. Posso sicuramente dirvi che questa band è entrata di diritto a far parte di quei gruppi tanto cari a Urban e che vi consigliamo vivamente di ascoltare. In fondo, quando la musica nasce dal cuore, non si può non rimanere colpiti.
Egle Taccia
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