Paolo Di Sabatino, pianista, compositore ed arrangiatore jazz italiano, ha da poco presentato il suo nuovo album “Trace Elements”, che vede la partecipazione di due grandissimi nomi del settore, rispettivamente al basso e alla batteria: Janek Gwizdala  e Peter Erskine.
Presentando l’album l’artista ci spiega che:”In inglese Trace element è un elemento chimico necessario, in quantità minime, all’ appropriata crescita e allo sviluppo fisiologico di un organismo. In sintesi, è detto “micronutriente”. Ho scelto questo titolo perché da sempre, per me, la musica è indispensabile alla nutrizione del nostro spirito.”
In questa intervista Palo Di Sabatino ci racconta di come si è avvicinato al pianoforte, delle sue fonti di ispirazione e del suo album.
Preparatevi ad ascoltarlo dal vivo in giro per l’Europa, prendendo appunti sulle tante date che ci ha anticipato.

Come hai cominciato?
Ho iniziato a studiare il piano a 6 anni. Mio padre è pianista ed è stato docente di Conservatorio. Mi è stato impossibile sottrarmi 
Dove trai ispirazione per la tua musica?
La mia musica trae ispirazione dalle esperienze vissute, dalle gioie, dai dolori, dai figli, dagli stati d’animo che ti travolgono senza preavviso, che siano positivi o negativi. Chi scrive musica deve, secondo me, essere una spugna e nutrirsi di tutto quello che lo circonda e che alberga nel proprio intimo.
Cos’è il jazz per te?
Molti pensano che il jazzista, nell’ improvvisazione,  possa fare quello che vuole quando vuole, quando in realtà bisogna conoscere molto bene il proprio strumento in primis, e poi la struttura e l’armonia del brano per poter scegliere delle note che abbiano un senso. Ecco, per me il jazz è una sfida continua, quella di scegliere soluzioni ritmiche, melodiche e armoniche che possano dare a me e a chi mi ascolta, un senso di sorpresa pur muovendosi in un territorio ben definito.
 Ci parli del tuo ultimo album?
Trace Elements è uno di quegli album che segnano in modo molto profondo la carriera di un musicista. Suonare la mia musica con uno dei più grandi batteristi della storia del jazz degli ultimi 40 anni, e sentirlo una mattina a colazione  “accusarmi” di avere scritto brani belli che rimangono in testa, col sorriso stampato in faccia, è stata una delle più belle soddisfazioni della mia vita.
Collaborazione dei sogni?
Ci sono alcuni artisti che amo profondamente, da Stevie Wonder a Pat Metheny, da Sting a Joshua Redman…ci vuole un cassetto bello grande per tutti questi sogni!
Dove potremo ascoltarti prossimamente?
In Italia sarò in tour a marzo 2015 con Trace Elements, con Jojo Mayer al posto di Peter Erskine (col quale girerò però a luglio). Faremo delle date in Europa (confermate 2 in Grecia) e poi Bologna, Ferrara, Milano…A novembre prossimo farò un tour in Russia e uno in Sudamerica (Argentina e Cile), starò fuori tutto il mese.
Egle Taccia
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