Il 29 Luglio Taormina ci ha regalato uno dei concerti più belli dell’artista bolognese, un vero e proprio “one man show”.
Col suo pianoforte, la chitarra acustica, i suoi testi e la sua splendida voce ha riscaldato i cuori delle tantissime persone presenti alla serata.
Una vera e propria sfida per lui che è sempre accompagnato e protetto dalla sua band e soprattutto dal suo fedelissimo bassista Ballo (Nicola Balestri), che lo segue dai tempi dei Lunapop.
Come rivelato sin da subito, questa per l’artista era una serata speciale, una festa di chiusura del suo fantastico tour, in cui voleva sentirsi come nel salotto di casa sua quando suona per gli amici…e che salotto la cornice di Taormina! In effetti i suoi amici erano lì presenti, in prima fila, a sostenerlo in questa sua prima volta da solo, che come lui stesso ha spiegato, racchiudeva tutta la sua carriera musicale iniziata a 14 anni, quando nei momenti di noia scriveva canzoni per far colpo sulle sue fidanzatine…si, avete capito bene, proprio nei momenti di noia, perchè per lui le canzoni non si scrivono quando si è tristi. Traendo spunto da questo ha colto l’occasione per mandare un bel messaggio alla folla di adolescenti lì presenti, ricordando la sua di adolescenza, i suoi genitori troppo severi che non lo facevano uscire di casa e lui che per ammazzare il tempo ha cominciato a scrivere quelle canzoni che nel 2o13 lo avrebbero fatto arrivare a Taormina. Ha detto ai giovani di approfittare della noia per inventare il proprio futuro, ricordando che la vita è fatta anche di momenti vuoti da riempire con se stessi.
Si è raccontato, tra un brano e l’altro, con un’umiltà tale da riuscire a conquistare anche gli scettici che magari si trovavano lì per accompagnare figlie o fidanzate. Era proprio il vero Cesare, non la star, ma il ragazzo che girava con la sua vespa sui colli bolognesi, che ha fatto impazzire folle di ragazzine; lui era lì, con la sua umiltà e il suo coraggio e, visibilmente emozionato, chiacchierava col pubblico, scherzando tra un brano e l’altro.
Ha rischiato spesso con canzoni mai uscite nelle radio, che solo i suoi fedelissimi possono conoscere, ma di un calore e di una bellezza tali, da incantare tutti. La sua innegabile bravura al pianoforte, costruita in anni di studio, è stato il condimento perfetto di una serata perfetta.
E’ stata un’emozione vedere tutto il teatro in piedi cantare “Un giorno migliore” mentre lui accompagnava tutti col suo pianoforte.
Cesare era lì, quasi come un amico che si raccontava agli amici, parlando delle sue delusioni, di fidanzate note e di quelle dei tempi del liceo, della sua solitudine, spesso presente nei vari brani, della sua passione per il cibo, soprattutto quello siciliano, a cui si sarebbe dedicato a fine concerto.
Ci ha fatto ridere, emozionare, cantare. Specialmente chi lo segue dagli inizi ha potuto notare la sua grande crescita, che lo sta portando ad essere un artista completo.
Bravo Cesare! Sei arrivato davvero lontano con la tua 50 Special!