Si torna al vinile?
Sarà proprio il classico disco nero, il microsolco, il long playing, l’LP, dichiarato obsoleto già negli anni ’80, il mitico “successore del CD”, che l’industria discografica e musicale non ha sinora trovato per superare la lunga fase di declino di distribuzione della musica su supporti fisici?
E’ improbabile che si arrivi a un fenomeno di massa, ma vinili e giradischi stanno tornando nei negozi, ed è un buon modo per sentire la buona musica, abbiamo ritenuto quindi giusto dedicare una apposita sezione al ritorno al vinile, un ritorno il meno possibile tecnologico e il più possibile semplice e diretto, ma senza rinunciare alla qualità.
Non può essere ovviamente una alternativa in termini di comodità, mobilità e interfacciabilità, ma può esserlo in termini di “appeal” e quindi di motivazione all’acquisto e anche, secondo molti, di qualità del suono.
La testina di lettura di solito è da acquistare a parte, non è inclusa nel giradischi. Il motivo è che esistono numerose ditte specializzate solo nella produzione di testine per giradischi, la maggior parte delle quali tuttora attive. La testina ha una influenza percepibile sul suono dell’impianto, allo stesso livello delle casse, e per questi due motivi ogni appassionato tende a riservarsi la scelta della testina ottimale.
Lo scorso anno la vendita di vinili in Italia ha registrato un clamoroso + 250%. La fetta di mercato è piccola, si parla dello 0,2% contro il 15% dei download, mentre il grosso lo fanno sempre i cd. In ogni caso il fenomeno incuriosisce.
Questo settore, creduto morto, ha registrato nel mondo la cifra di un milione di pezzi venduti nel 2007. E non si pensi che la cosa riguardi solo gli adulti più nostalgici.
COSA DIRE ALLORA BUON ASCOLTO ::